Viviana Parisi, il pm sulla donna scomparsa: "Gli scontrini dell'autostrada suggeriscono un buco di 20 minuti"
Che fine ha fatto Viviana Parisi? Se lo chiede anche il procuratore capo di Patti Angelo Cavallo, che definisce il caso della mamma sparita nel nulla con il figlio "il più difficile della sua vita". Tante le ipotesi che in questi giorni vengono passate al setaccio. Tra queste quella di una fuga volontaria della 43enne dj originaria di Torino, ma sparita da Caronia (Sicilia) dove viveva. In ogni caso le indagini non escludono nulla. "Gli scontrini del pedaggio - racconta il pm alla Stampa - ci dicono che ci sono venti minuti di buco tra il momento in cui è uscita e il momento in cui è rientrata in autostrada. Dal suo paese, Venetico, ha raggiunto Milazzo. Qui, anziché fermarsi come aveva detto al marito, ha imboccato l'autostrada in direzione Palermo ed è uscita allo svincolo di Sant'Agata, senza pagare il pedaggio. A Sant'Agata non sappiamo cos'abbia fatto per venti minuti, poi si è rimessa in marcia fino al punto in cui è accaduto l'incidente in autostrada". L'incidente a cui fa riferimento Cavallo è il tamponamento con un furgoncino, che ha costretto la donna a fermarsi.
Proprio in quel momento di lei si sono perse le tracce. "Non escludiamo alcuna pista e alcuna ipotesi - conclude amareggiato -, dal gesto estremo all'allontanamento volontario. Il primo posto dove abbiamo cercato è stato il viadotto autostradale immediatamente successivo al punto dell'incidente, nell'ipotesi del suicidio. Non c'è niente. Ma difficile sarebbe stato già raggiungerlo". Dal punto in cui si è fermata la macchina, infatti, "chiunque avrebbe avuto ben poca possibilità di muoversi. C'è un varco nel guardrail, è vero, ma poi c'è un terreno pieno di rovi, e poi ancora - parallelo all'autostrada - prima un canalone profondo due metri e poi, proseguendo, una solida rete alta un metro e mezzo che non presenta alcuno squarcio". Insomma, tutto farebbe pensare che sia stata aiutata.