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Silvio Berlusconi, Antonio Esposito & Co: la procura di Roma apre un'inchiesta sulla sentenza Mediaset

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La procura di Roma apre un fascicolo su come è avvenuta (il giallo delle registrazioni prima e dopo la sentenza Mediaset) la condanna per frode fiscale di Silvio Berlusconi.  Tutto è partito dalle rivelazioni di Repubblica, che ha raccontato come Amedeo Franco, relatore della sentenza, avrebbe quantomeno tentato di registrare le conversazioni con i colleghi di quel giorno in camera di consiglio. Che Franco fosse dissenziente, scrive Massimo Malpica sul Giornale, pur avendo firmato la sentenza della quale era tra l'altro relatore, era già apparso evidente dagli audio registrati a Palazzo Grazioli in occasione della visita del giudice al "condannato" Berlusconi. A Repubblica, due anonimi giudici hanno detto che Franco, quel giorno, fece distrattamente partire l'audio di una registrazione fatta tra i presenti pochi istanti prima, gelando il collegio. E qualcuno degli altri quattro giudici avrebbe poi trovato un registratore, o forse un cellulare, che il giudice avrebbe lasciato in bagno dopo essere stato "scoperto". 

 

 

A fare un po' di chiarezza proveranno ora i magistrati della procura di Roma. Che cercheranno di capire, ascoltando anche gli altri giudici di quel collegio, composto oltre che da Antonio Esposito e dallo stesso Franco anche da Ercole Aprile. Claudio D'Isa e Giuseppe De Marzo. Di sicuro il nuovo elemento, ora al vaglio della procura, rinforza anche la validità di quelle registrazioni in cui Franco, parlando alla presenza di Berlusconi, prende le distanze dai colleghi e dalla stessa decisione di quel giorno di agosto. Franco di quella storia non potrà più parlare, essendo scomparso a maggio dello scorso anno. I suoi colleghi, però, a cominciare dal presidente di quel collegio, Antonio Esposito, potrebbero sciogliere il riserbo, parlando non con un quotidiano ma con i magistrati romani.

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