Terremoto in Vaticano il vescovo di Sulmona "cancella" i padrini e le madrine da battesimo e cresima
Terremoto in Vaticano, il vescovo di Sulmona Michele Fusco, ha deciso di cancellare le figure di padrino e madrina. Una scelta che è destinata a portarsi dietro un seguito corposo di polemiche dovuta al fatto che spesso le scelte delle figure che dovrebbero accompagnare ai sacramenti sia fatta in base ad "con criteri e finalità diverse (parentela, amicizia, interesse) senza considerare lo specifico ruolo che il padrino o la madrina è chiamato a svolgere ovvero trasmettere la fede che deve vivere in prima persona per poi poterla testimoniare".
Si tratta di un esperimento o meglio "experimentum" come si legge nel decreto in vigore da oggi, il vescovo precisa che "la Chiesa è chiamata sempre a confrontarsi con il mutare dei contesti socio-culturali in cui è inserita e a considerare il continuo cambiamento che tali contesti portano in sé". È in quest'ottica che la Chiesa diocesana di Sulmona-Valva ha inserito una riflessione sulla presenza di padrini e madrine nel battesimo e nella cresima, presenza che, si legge nel decreto, "risulta spesso una sorta di adempimento formale, in cui rimane ben poco visibile la dimensione della fede"
Nel decreto si ricorda come il codice di diritto canonico "indica la possibilità della loro presenza, non l'obbligatorietà", precisando le qualità richieste a padrini e madrine, "una vita conforme alla fede". Principio ribadito anche da una nota della Conferenza episcopale italiana del 2003. Il decreto, ha precisato lo stesso vescovo Fusco, è frutto di "un percorso di confronto e dialogo, condiviso con i sacerdoti, i catechisti e i laici impegnati nelle comunità parrocchiali".
Già il vescovo di Brindisi dal gennaio 2018 Domenico Caliandro aveva vietato nella diocesi parenti e amici "a presentare al Vescovo i cresimandi saranno i loro catechisti che li hanno accompagnati nel cammino di preparazione".