Autostrade, il jolly dei Benetton contro Giuseppe Conte: richiesta di indennizzo da 23 miliardi di euro
"Fuori i Benetton" è questa la parola d'ordine dei grillini e che il premier Giuseppe Conte ha confermato al quotidiano La Stampa che è deciso a revocare le concessioni su oltre 3mila chilometri di rete ad Autostrade per l'Italia "I Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull'altare dei loro interessi privati", dice a La Stampa. "Hanno beneficiato di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro: può bastare così". Martedì la questione verrà portata in Consiglio dei ministri "e decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici".
Il gruppo di Ponzano Veneto sa che la trattativa è rischiosa. ma l'asso nella manica è la richiesta di 23 miliardi di indennizzo garantiti dal vecchio contratto, l'accordo non 7 miliardi indicati all'articolo 35 del decreto Milleproroghe, ma i soldi contemplati nella convenzione tra Stato italiano e Aspi. La scorsa settimana il consiglio di amministrazione della holding ha recapitato a Palazzo Chigi una proposta di risoluzione del contenzioso di 11,3 miliardi complessivi. Sette miliardi di migliorie da realizzare nei prossimi 4 anni, 3,2 miliardi a titolo di compensazione.
Ma al governo neppure l'offerta di ridurre la quota di partecipazione (con la possibilità di far entrare la Cassa depositi e prestiti e le casse previdenziali), sembra bastare.
Il presidente del Consiglio - già impegnato nella faticosa gestione dei fondi europei da discutere nel prossimo week end a Bruxelles con i partner - vorrebbe chiudere l'intesa con i Benetton entro giovedì. Prima di volare in Germania per cominciare la trattativa con i partner, a cominciare dalla Cancelliera Angela Merkel che da fine giugno guida il semestre europeo. Ma sullo sfondo resta quella richiesta di 23 miliardi, che potrebbe far naufragare i piani di Conte e, forse, anche la sua premiership.