Coronavirus, lo sfogo dell'infermiere di Cremona. E sul web lo attaccano: sei un terrorista
Un post su Facebook e Luca Alini, 47 anni, infermiere da 27, ora è turbato. È uno degli infermieri in prima linea dall'inizio dell'emergenza coronavirus a Cremona, una delle città più colpite dal virus. A fine turno, due giorni fa, ha affidato il suo sfogo ai social, qualche ora dopo è diventato virale. "Il virus esiste ancora - scrive nel post dopo aver denunciato il ritorno di nuovi casi gravi in corsia - la maggior parte delle persone ormai pensa al mare, alla montagna, all'aperitivo con gli amici, alla gita del weekend. Nel frattempo, noi continuiamo a fare quello che facciamo sempre, anche se adesso non siamo più eroi o angeli, non abbiamo più alcun titolo onorifico". L'ospedale di Cremona non è Covid free. Ma il direttore sanitario, Rosario Canino, ha chiarito al Corriere della Sera: "Attualmente abbiamo nove ricoveri in tutto. Uno è in Pneumologia, sette in Malattie infettive. Negli ultimi giorni c'è stata una piccola ondata di nuovi ingressi, che nella maggior parte dei casi potrebbe avere una stretta correlazione con il focolaio di Viadana".
L'infermiere cremonese, anche lui contagiato dal Covid nelle settimane più critiche, continua a ribadire che quei nuovi casi l'hanno riportato con la mente ai giorni di emergenza: "Solo chi c'era può capire", dice. Da lì la volontà di scrivere quel post. "L'ho fatto per i miei colleghi, ho praticamente solo loro su Facebook. Ero spaventato. Quando è uscito ne ho parlato anche con la mia caposala. Non pensavo facesse il giro dell'Italia". Ieri, dopo migliaia di commenti anche molti cattivi e al limite del linciaggio, Luca ha deciso di rendere visibile il testo solo agli amici. "Sotto la foto ora addirittura mi danno del terrorista. Gli insulti e quei toni non fanno per me, continuo a rimboccarmi le maniche".