Lucia Azzolina, al ministero si discute su "metro statico o dinamico": scuola, la ripartenza è una barzelletta
Mancano solo due mesi alla riapertura delle scuole, è arrivato il tutor, Domenico Arcuri, per affiancare il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina è ancora stanno discutendo del distanziamento tra i banchi. E' una situazione paradossale mancano perché in tutto ciò mancano i banchi, sì perché in molti istituti sono in dotazione le postazioni doppie, che con le distanze da mantenere per via del Covid non sono più adatti. E ancora, mancano 40 mila aule per partire in sicurezza, hanno deciso che i termoscanner non saranno acquistati, confidando quindi nel buon senso dei genitori, quegli stessi che spesso mandando a scuola i figli con la tachipirina appena somministrata, con influenza intestinale o pargoli con nidi di pidocchi tra i capelli. Mancano i docenti, con l'Azzolina che ha chiesto 8o mila assunzioni ma la metà dei posti resterà scoperta. L’anno scorso il ministro Bussetti ne chiese al Mef 58 mila, ne furono autorizzati 53 mila, ma assunti solo 25 mila.
In questo quadro desolante al ministero dell'Istruzione si discute di metro statico e metro dinamico. Non bastavano le rime buccali a confondere i presidi. Di cosa si tratta? In buona sostanza il metro statico è quello misurato da bocca a bocca, come se i soggetti coinvolti fossero sempre fermi, mentre quello dinamico tiene appunto conto dei movimenti degli studenti, e quindi è più ampio come raggio d’azione.
Il ministero punta al metro statico, ovviamente, perché rende i calcoli dei metri più facili e distanze da mantenere ridotte, ma è anche difficile pensare che uno studente non si muova e non si alzi. Però così facendo i presidi non farebbero i salti mortali per inventarsi nuovi spazi. Proprio negli scorsi giorni l’Associazione nazionale presidi che nei giorni scorsi ha scritto una lettera al Comitato scientifico: “Si chiede di chiarire se tale distanza minima abbia valenza ‘dinamica’, come sembra evincersi dal documento Cts del 28 maggio, e cioè se debba essere assicurata in qualsiasi momento della presenza a scuola – quindi anche durante momenti di ‘lavoro di gruppo’ in aula, oppure in caso di deambulazione all’interno dell’aula o nei corridoi, in bagno ecc.ecc. – oppure se sia sufficiente rispettarla in senso ‘statico’"
Il Cts intanto si è detto pronto a concedere un ulteriore ammorbidimento delle prescrizioni finora previste: ovvero a considerare la mascherina non più solo in aggiunta ma anche come alternativa al metro di sicurezza in tutte quelle situazioni (statiche o dinamiche) in cui la distanza di sicurezza non può essere garantita. Sempre che il parere definitivo sia firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza