Monica Cirinnà, così il fratello minacciava l'imprenditore: "Non mi guardare negli occhi, testate in faccia"
Claudio Cirinnà, fratello della senatrice del Pd, Monica Cirinnà, è finito in manette nel blitz che ha smantellato il clan camorrista di Michele Senese. Le accuse piombate su Cirinnà sono quelle di usura ed estorsione nei confronti - secondo le contestazioni mosse dall'aggiunto della Dda capitolina Ilaria Calò e dal suo sostituto Francesco Minisci - di un piccolo imprenditore, Antonio Leone, a cui aveva prestato 138 mila 500 euro. Nell'ordinanza si parla di numerose telefonate a Leone, in cui, in mancanza di ulteriori pagamenti, Cirinnà sarebbe passato alle vie di fatto sia nei suoi confronti che verso i suoi familiari".
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Il fratello della senatrice del Pd, stando a quanto riportato dagli investigatori dello Sco della polizia e del nucleo di polizia valutaria della Finanza, avrebbe minacciato ripetutamente l'imprenditore. "In data 7 aprile 2017 aggrediva verbalmente Antonio Leone intimorendolo con un cane molosso che teneva al guinzaglio, intimandogli il pagamento di ulteriore denaro legato alla restituzione del prestito usurario, pronunciando tra l'altro le seguenti, testuali parole: 'non mi guardare negli occhi, non mi sfidare altrimenti ti do una testata in faccia'". Modi, questi, che il Corriere ha definito da "piccolo boss".