Coronavirus, nel Lazio tamponi obbligatori e isolamento in albergo 24 ore per chi arriva dai Paesi a rischio
Tampone obbligatorio e isolamento in albergo per i passeggeri che transitano per Fiumicino. "È una situazione che ci preoccupa quella dei rientri dai paesi a rischio". È l'allarme dell'assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D'Amato in una intervista al Corriere della Sera.
«Per questa ragione abbiamo chiesto di poter attuare delle modalità differenti di controllo, come i tamponi a chi proviene da paesi extra Schengen ma che facendo scalo elude l'isolamento fiduciario». Per l'assessore D'Amato «la cosa migliore sarebbe rendere» il tampone «obbligatorio. Se non arriverà una disposizione ministeriale nelle prossime ore, provvederemo con un'ordinanza regionale». Oggi «arriverà un altro volo da Dacca, dopo i due che hanno causato i 20 casi emersi nella Regione. In Bangladesh ci sono molti malati, il sistema sanitario è carente. E non ci sono controlli. Il paziente ricoverato al Policlinico Umberto I ci ha confermato che quando è partito nessuno lo ha bloccato».
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Cosa accadrà? Perché i voli sono molteplici e non arrivano solo dal Bangladesh, ma anche da Brasile, Messico, Usa. E spesso si tratta di voli che passano da un'area Schengen, passeggeri che hanno fatto scalo e quindi non sottoposti a controlli. Poiché per avere i risultato servono 24 ore passeggeri saranno ospitati in alcuni alberghi affittati vicino all’aeroporto o in altre strutture già utilizzate per le quarantena in passato. Se il tampone dà esito negativo si può proseguire il viaggio verso le mete prefissate. Se invece è negativo il paziente viene preso in carico e accompagnato in strutture Covid, ospedali o residenze in isolamento.
D'Amato in un'intervista a Il Messaggero ha messo in guardia contro le falle del sistema. Ieri per richiedere misure differenti e controlli più efficaci in aeroporto, è intervenuto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha detto: «I nuovi dati sui contagi ci dicono che la riapertura delle frontiere da molti Paesi ancora ad alto rischio richiede nuove e tempestive misure di prevenzione e controllo degli arrivi. Urgono decisioni per prevedere tamponi in aeroporto per le persone che, nei giorni precedenti all’arrivo, hanno soggiornato in questi Paesi».
Ed infatti ieri nel Lazio oggi si sono registrati 14 positivi di cui 11 a Roma. «Nella Asl Roma 1 dei tre casi odierni uno riguarda una donna di 88 anni individuata con test di sieroprevalenza in fase di accesso alla casa di riposo - prosegue l'assessore -. Nella Asl Roma 2 si registrano 5 casi tutti di nazionalità Bangladesh e sono conviventi di un caso positivo già noto individuato al Policlinico Casilino. Due di questi casi sono di rientro con volo internazionale da Dacca. Nella Asl Roma 3 sono 3 i casi odierni e di questi una donna di trent'anni asintomatica individuata con il test di sieroprevalenza e di rientro da Londra. È in corso l'indagine epidemiologica".
Un secondo caso riguarda una insegnante di 64 anni asintomatica individuata al test di sieroprevalenza e un ragazzo di 20 anni segnalato dal medico di medicina generale. Per quanto riguarda le province -conclude- registriamo un caso nella Asl di Latina. Si tratta di un uomo sintomatico di Minturno ed è in corso l'indagine epidemiologica, un secondo caso nella Asl di Viterbo e si tratta di un uomo di rientro dal Bangladesh con uno dei voli da Dacca già attenzionato».