Silvio Berlusconi e il giudice Franco, "c'era un secondo magistrato testimone". La difesa del Cav: "Zitto per paura"
Un'altra toga era presente alla conversazione tra il giudice Amedeo Franco e Silvio Berlusconi. Un audio registrato e filtrato solo ora, 7 anni dopo l'incontro, che stravolge la storia del processo Mediaset Agrama. In Cassazione la corte presieduta da Antonio Esposito (con Franco relatore) condannò a 3 anni e 8 mesi per frode fiscale l'ex premier. Una "sentenza pilotata dall'alto", si sfogò Amedeo Franco con Berlusconi, pochi giorni dopo il verdetto, anche perché il giudice Esposito sarebbe stato "pressato" per il coinvolgimento del figlio in una storia di droga. Esposito ha smentito tutto annunciando querele, Franco non può controbattere in quanto deceduto nel 2019. Ma a confermare la sua versione potrebbe essere un altro magistrato, la cui identità per il momento è sconosciuta, presente a quell'incontro secondo quanto riporta il Corriere della Sera. "La toga misteriosa - si legge - sarebbe pronta a confermare il contenuto e le circostanze di quel colloquio tra il senatore decaduto e il giudice in crisi di coscienza"
Esposito e altri commentatori un po' in difficoltà hanno ribattuto al contenuto dell'audio con un solo argomento: perché solo ora, dopo 7 anni? "Dalla difesa di Berlusconi - scrive il Corsera - si sostiene che fu una scelta del Cavaliere". Decise di non rendere pubblico quell'audio per "non mettere in croce" i magistrati. Non solo. L'altro testimone magistrato non avrebbe riferito nulla al Csm perché, hanno spiegato i legali del leader di Forza Italia, avrebbe avuto paura di compromettersi la carriera. "Era in attesa di una nomina i Cassazione, che poi ottenne e sarebbe ancora in servizio", conclude il Corriere.