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Strage di Ustica, il telegramma del capo dei servizi segreti: dopo 40 anni rispunta la pista dell'attentato palestinese

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Nel giorno del quarantesimo anniversario della strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980, rispunta la pista dell’attentato palestinese. Lo scrive La Stampa, che dà conto del telegramma inviato al Sismi dal colonnello Stefano Giovannone, che all’epoca era a capo dei servizi segreti italiani a Beirut: "Habet informazioni tarda sera. L'Fplp avrebbe deciso di riprendere totale libertà di azione senza dare corso ulteriori contatti a seguito mancato accoglimento sollecito”.

Quarant’anni fa precipitava in mare il DC-9 della compagnia Italia, in volo di linea da Bologna a Palermo, con a bordo 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio: nessuno si è salvato e ancora oggi non si conoscono i colpevoli. I magistrati di Roma tuttora indagano sulla strage di Ustica, ma non è dato sapere se abbiano avuto in visione un telegramma cifrato che per decenni è stato coperto dal segreto di Stato, e quindi inaccessibile a chiunque, e che solo dal 2014 è stato parzialmente declassificato. Da questo documento La Stampa è in grado di raccontare l’allarme rosso pervenuto alla sede del Sismi dal Libano nella mattinata del 27 giugno 1980: un allarme definito inquietante e che rilancerebbe la tesi dell’attentato ad opera di una frangia filolibica del terrorismo palestinese

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