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Alitalia vende biglietti "falsi": Linate ancora chiuso, ma la compagnia vende ugualmente

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Alitalia continua a vendere i biglietti su Linate ma lo scalo è ancora chiuso. Soltanto qualche giorno fa il sindaco di Milano, Beppe Sala, aveva fatto sapere: "La decisione della riapertura di Linate alla fine la prenderà il ministero, però è chiaro che dal punto di vista di Sea oggi non c'è un piano di riapertura". Dunque sembra ancora tutto in alto mare, come anticipato dal quotidiano Il Giornale, tanto più che la compagnia di bandiera si difende dalle accuse spiegando che: "Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emesso un decreto il 14 giugno, senza menzionare Linate tra gli aeroporti in riapertura. Il decreto scade il 14 luglio, quindi ci si può aspettare che Linate possa aprire, in base a un nuovo decreto, anche il giorno dopo, il 15: queste sono le uniche indicazioni ufficiali che abbiamo. Poiché la programmazione procede mese per mese, abbiamo provveduto a spostare le prenotazioni su Linate dal primo luglio al primo agosto perché dobbiamo aspettarci che il nuovo decreto possa riaprire Linate già il 15 luglio".

 

A fare compagnia ad Alitalia sono molte altre compagnie, come British Airways, i cui biglietti sono già stati messi in vendita per agosto. Intanto a farne le spese è lo scalo di Malpensa sempre più ingolfato e sempre gestito da Sea, che non conferma e non smentisce, lasciando passeggeri e compagnie aeree senza una comunicazione ufficiale e attendendo direttive dal Ministero dei Trasporti. Ad oggi sono solo 4 le coppie voli tra Roma e Milano e non va meglio il trasporto su ferro: i Frecciarossa sono 25 (coppie) al giorno.

La chiusura di Linate, come degli altri scali italiani, ha creato non pochi problemi ovviamente a chi aveva prenotato un biglietto. L'Ente per l'aviazione civile (Enac) è intervenuta in merito, spiegando che per le compagnie che continuano a cancellare voli usando come «scusa» il Covid potrebbero scattare le sanzioni. L'Enac ha infatti fatto sapere che sta avviando le istruttorie per eventuali sanzioni alle compagnie aeree per il mancato rispetto del Regolamento comunitario di tutela dei passeggeri, che prevede il rimborso del biglietto (e non il voucher) in caso di cancellazione del volo.

L'Enac aveva già richiamato le compagnie con una comunicazione ai vettori operanti in Italia lo scorso 18 giugno, invitandole al rispetto del Regolamento comunitario 261 del 2004 che tutela i passeggeri nei casi di ritardi, cancellazioni, overbooking e mancata informativa. Ma l'avvertimento non sarebbe stato ascoltato, visto che le compagnie non sembrano aver cambiato atteggiamento.
 

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