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Luca Palamara, l'Anm si appella ad Alfonso Bonafede: "Deve andare giù durissimo sulle riforme"

Alfonso Bonafede, ministro delle Giustizia

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Le intercettazioni e le chat emerse dall’indagine su Luca Palamara hanno prodotto un “danno incalcolabile” per la magistratura. È quanto sostenuto da Luca Poniz, presidente dell’Anm, che ha posto l’accento sulla “gigantesca questione morale” che riguarda le toghe. La riforma è diventata una necessità dopo il caso legato a Palamara, che oggi è stato espulso dal sindacato: è la prima volta che un ex presidente subisce quest’onta. “Qualcuno ha detto al ministro Alfonso Bonafede di andare giù duro sulle riforme in cantiere - ha dichiarato il segretario dell’Anm, Giuliano Caputo - noi dobbiamo dirgli di andare giù durissimo sugli aspetti che abbiamo evidenziato in questi anni. Stop alle porte girevoli, limiti alla possibilità per ex consiglieri e fuori ruolo per presentare domande per almeno due anni, riassetto delle procure della Repubblica”. Proprio quest’ultime sono state significativamente coinvolte nel caso Palamara perché “oggetto delle maggiori attenzioni da parte della politica”. Per quanto riguarda la riforma del sistema elettorale, secondo Caputo “nulla può essere peggio di quello attuale”: era stato approvato con l’intento di eliminare le correnti e invece le ha sostituite “con la loro versione degenerata alla quale abbiamo assistito purtroppo in questi anni”. 

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