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Alex Zanardi, il neurochirurgo: "Non è detto che si sveglierà. I peggioramenti? Possono essere repentini"

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La notte è stata superata. Non era scontato. Si parla di Alex Zanardi, vittima di un drammatico incidente ieri, venerdì 19 giugno, e ora all'ospedale delle Scotte di Siena. Numerose fratture al cranio e alla faccia, nella notte è stato operato al cervello. E a parlare, in questo triste sabato mattina, è il professore Giuseppe Oliveri, direttore di Neurochirurgia, l'uomo che lo ha operato: "Le sue condizioni al momento sono gravi ma stabili, è arrivato da noi con questo trauma cranio-facciale importante, con un fracasso facciale. E' stato operato per toppare la situazione, adesso tutti i numeri sono buoni, compatibilmente con la situazione".

E ancora, ha aggiunto: "Io lo curo perché vale la pena di essere curato, essere ottimista o meno non serve a niente". Ci si chiede, poi, se i danni neurologici possono essere permanenti: "Sono ipotesi che adesso non ha senso fare, io so solo che ho parlato con la moglie e quello che ritengo è che è un malato che vale la pena di curare e che deve essere curato. Poi la prognosi come sarà domani, tra una settimana, tra quindici giorni non lo so, però sono assolutamente convinto che valga la pena di essere curato", ha ribadito più volte Olivieri. 

Dunque, si chiede al neurochirurgo di spiegare nel dettaglio il significato di quadro "grave". E Olivieri risponde: "Il quadro neurologico in questo momento non lo valutiamo, è una cosa che vedremo a distanza quando si sveglierà, se si sveglia. Grave vuol dire che c'è una situazione in cui uno può anche morire, in questi casi i miglioramenti ci possono essere piano piano nel tempo, mentre i peggioramenti posso essere repentini", ha concluso.

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