Maria Cristina Rota, colpo di scena: il virologo Andrea Crisanti come consulente a Bergamo. Guaio per Lega e Conte?
Nell'inchiesta della Procura di Bergamo per epidemia colposa in Lombardia la parola decisiva potrebbe averla Andrea Crisanti, il professore di Padova considerato a lungo "l'uomo del miracolo" nella lotta vinta contro il coronavirus Veneto e poi entrato in collisione con il governatore leghista Luca Zaia. Secondo il Corriere della Sera, la pm Maria Cristina Rota avrebbe già proposto al virologo di diventare consulente della Procura e l'intreccio è clamoroso, visto che di fatto Crisanti potrebbe mettere in difficoltà un collega di partito di Zaia, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, ma pure il premier Giuseppe Conte.
Per ora i pm non confermano né smentiscono, mentre Crisanti è sibillino: "Non sono certo io a poter dare conferme. Soprattutto in questo caso bisogna osservare la massima correttezza istituzionale". Dal virologo, i pm bergamaschi si aspettano risposte pesanti: quanto ha influito sul contagio la mancata zona rossa a Nembro e Alzano, o la gestione dell'ospedale della Bassa Val Seriana, rimasto chiuso solo 3 ore dopo le prime notizie di infetti anziché finire in lockdown come successo a quelli di Codogno o Schiavonia, a Padova? E soprattutto: se i medici bergamaschi avessero deciso di praticare tamponi fin da subito, trasgredendo le disposizioni dell'Istituto superiore di Sanità, proprio come fatto da Crisanti a Vo' Euganeo e in Veneto, sarebbe cambiato qualcosa? La risposta, forse, la si conosce già.