Paolo Becchi, la Cisl attacca la maestra che legge i libri ai bimbi al parco: "In Cile i carri armati, in Italia i sindacati"
Ormai in Italia ci si accorge dell’esistenza dei sindacati solo per le “vaccate” che sono capaci di produrre. L’ultimo caso rasenta il surreale e riguarda un’insegnante di una scuola materna di Prato, protagonista di un’iniziativa ammirevole. Dopo la riapertura dei parchi, la maestra Francesca si era accordata con i genitori e aveva iniziato ad incontrare di nuovo i suoi piccoli alunni - all’aria aperta, con la giusta distanza e con la mascherina - per leggere loro diversi libri dedicati all’infanzia che aveva selezionato accuratamente. L’iniziativa ha riscosso grande successo, tra bambini felici e genitori contenti.
Poi però il segretario Cisl settore scuola di Prato una mattina si è svegliato e ha deciso di passare per idiota: secondo Claudio Gaudio, l’iniziativa della maestra “fa passare da vagabonde le colleghe”. In difesa dell’insegnante è giunta una lettera aperta di 108 genitori: come si fa ad andare contro una donna che, dinanzi all’abbandono dei più piccoli e del mondo dell’istruzione in generale da parte delle istituzioni, ha dato vita a un qualcosa di encomiabile? Addirittura nella lettera si evidenzia la vergogna provata per l’intervento del segretario della Cisl, che almeno dovrebbe avere la decenza di chiedere scusa. “Nostalgia canaglia. In Cile i carri armati, in Italia i sindacati”, ha commentato Paolo Becchi, che su Twitter ha rilanciato la notizia e ha espresso un parere che appartiene a tutti quelli con un briciolo di cervello in testa: “Sto con Francesca”.