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Laura Siani, la morte misteriosa della pm anti-mafia di Lecco: neanche un biglietto

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Brunella Bolloli
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Non si era presentata al lavoro, in procura, e da tre giorni il suo telefonino risultava irraggiungibile. Circostanza inconsueta perché Laura Siani, 44enne pubblico ministero di Lecco, amava la sua professione e difficilmente non rispondeva alle chiamate. Così il collega Paolo Del Grosso, insospettito da quei silenzi, ha deciso di andarla a cercare nella sua abitazione di via Cavour, nel pieno centro della cittadina lombarda. Erano circa le otto di sera di lunedì e dopo vari tentativi tramite i condomini e i vicini di casa, Del Grosso è riuscito a entrare nell'appartamento della Siani da una porta finestra. 

Appena dentro, la macabra scoperta: il corpo senza vita di Laura, morta troppo giovane, in apparenza senza un perché. In forza per anni a Palermo, la donna era stata impegnata in delicate indagini antimafia, mentre a Lodi aveva lavorato a importanti inchieste, che sconvolsero gli equilibri politici locali, come quella che nel 2016 aveva portato all'arresto dell'allora sindaco del Pd Simone Uggetti con l'accusa di turbativa d'asta per un bando relativo all'assegnazione della gestione delle piscine comunali. Uggetti, condannato nel novembre del 2018 in primo grado a 10 mesi di reclusione, è in attesa del processo di appello. Da marzo Siani era tornata "a casa" a Lecco (in sostituzione della pm Silvia Zannini trasferita a Parma) dove era cresciuta e dove ora la piangono amici e colleghi, come Del Grosso che parla di «un dolore irreparabile». «Sono senza parole. Per me è un fatto scioccante», commenta il capo della procura di Lodi, Domenico Chiaro. 

 

 

NEANCHE UN BIGLIETTO
I rilievi dei carabinieri subito giunti sul posto insieme al medico, dottor Tricomi, al procuratore Antonio Chiappani e ai sostituti procuratori Andrea Figoni e Giulia Angeleri, non lascerebbero dubbi sul fatto che la giovane pm abbia compiuto un gesto volontario, preparato nei dettagli, sebbene non abbia lasciato alcun biglietto. Una morte violenta e tragica che sconvolge la comunità lariana dove i Siani, ricorda La Provincia di Lecco, erano molto conosciuti. Il padre di Laura, infatti, era il musicista Dino Siani, volto noto del piccolo schermo per le partecipazioni a programmi televisivi di Maurizio Costanzo e Gianfranco Funari come direttore d'orchestra. Siani senior è stato un pianista, arrangiatore e intrattenitore di alto livello, vincitore del Premio David di Michelangelo per la Musica e si è spento proprio a Lecco nel 2017. 

Mentre Giorgio, l'altro figlio, già sindaco di Mandello sul Lario, è un ingegnere apprezzato sul territorio. Nome che non passa inosservato, soprattutto nel mondo della magistratura che vive un momento di forte travaglio, è anche quello di Fabio Napoleone, ex procuratore di Sondrio e ora sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Milano nonché attuale consigliere del Csm. Lui e Laura erano stati sposati, un'unione che però non aveva avuto fortuna: i due infatti si erano separati e lei ora abitava da sola, non avendo avuto figli e forse anche per questa ragione la 44enne aveva deciso di riavvicinarsi ai luoghi a lei cari, dove poteva contare sul sostegno degli amici e della famiglia d'origine. 

SI ATTENDE L'AUTOPSIA
Venerdì era stata vista dal parrucchiere, sembrava serena: nulla lasciava presagire che avesse in mente di farla finita. Eppure si scava in un malessere personale, privato, un dolore mai superato. L'autopsia, già disposta, chiarirà poi le cause esatte della morte. Stamattina alle 10.30 Laura Siani, come tanti altri magistrati lecchesi, avrebbe dovuto presenziare al processo per il crollo del ponte di Annone Brianza, avvenuto il 28 ottobre del 2016, e che costò la vita a un uomo e portò al ferimento di altre sei persone che passavano di là nel momento in cui il viadotto è franato come un gigante dai piedi di argilla sulla Milano-Lecco. Laura non ci sarà e in procura i colleghi la ricorderanno sgomenti. 

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