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Coronavirus, seconda ondata e nuovo lockdown già a giugno: l'allarme del comitato, Sud e giovani nel mirino

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Il comitato tecnico scientifico è in attesa dei dati relativi alle riaperture del 18 maggio, intanto lancia l’allarme su una possibile seconda ondata. Gli esperti sono infatti preoccupati dalla movida, dalle spiagge affollate e soprattutto dai giovani che si assembrano in tutte le piazze d’Italia, spinti da una sfrenata socialità dopo mesi di lockdown. C’è però grande apprensione per i contagi che potrebbero risalire al punto da riaccendere l’epidemia già a giugno, soprattutto al Sud che potrebbe essere teatro di una ripresa delle infezioni per un eccesso di sicurezza, dato che quest’area del paese è stata risparmiata dal peggio.

Il comitato tecnico scientifico ha manifestato i suoi timori al governo, ma per ora i dati epidemici non sono preoccupanti: ci vorranno almeno altri 7-10 giorni per capire se gli atteggiamenti dell’ultima settimana hanno avuto conseguenze. Tra l’altro per il 3 giugno è previsto il via libera agli spostamenti tra le regioni, anche se a riguardo il ministro Boccia ha frenato: tutto dipenderà dal numero dei contagi. Secondo il Corsera, glie esperti sono rimasti scottati dalla decisione del governo di riaprire quasi tutto dal 18 maggio, senza andare per gradi come aveva invece proposto il comitato. Il quale adesso è in una fase attendista: aspetta cioè una risposta dai numeri e intanto avvisa che, se qualcosa dovesse andare storto, l’unica soluzione è un nuovo lockdown. Stavolta però non per tutto il paese: le chiusure dovranno essere differenziate e riguardare solo le aree più colpite. 

 

 

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