Migranti, marcia indietro dei Cinquestelle sulla sanatoria: il nodo è lo scudo penale
L'accordo sulla regolarizzazione dei migranti che lavorano nei campi è di nuovo in salita. Lo rivela Repubblica. Nella maratona notturna tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione dei partiti della maggioranza giallorossa, sembrava che l'accordo su una sanatoria fosse stato trovato. Ma negli ultimi minuti i 5Stelle tornano a sollevare obiezioni: "Per noi - dice il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia - l'intesa non è chiusa, a me non risultano accordi e c'è un confronto aperto nel M5S e col capo politico Vito Crimi". Il nodo sembra essere lo scudo penale per i datori di lavoro, che i 5Stelle non vogliono avallare. "Non possiamo immaginare che possa farla franca chi si è macchiato di caporalato, di sfruttamento delle persone", si legge in una nota del movimento.
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Nell'accordo raggiunto nella notte i "regolarizzabili" dovevano essere 500 mila stranieri. L'accordo verteva sui permessi di ricerca di lavoro (con il vaglio dell'Ispettorato del lavoro) per sei mesi e poi si era deciso di affidare al datore di lavoro l'emersione del lavoro "in nero". Ai lavoratori stranieri sarà dato un permesso di soggiorno della durata del contratto di lavoro. I datori di lavoro che dichiarano le pregresse irregolarità avranno uno scudo penale e amministrativo. Ed è proprio su questo particolare che i grillini hanno puntato i piedi, mandando all'aria una intesa che sembrava già raggiunta dalla maggioranza. Grillini che hanno così sconfessato così il lavoro del ministro dell'agricoltura, la renziana Teresa Bellanova che tempo fa anche minacciato le dimissioni se non si fosse raggiunto su questo tema.