Crisi, impresa e programmazione: l'Intelligenza Artificiale può aiutarci a salvare le imprese?
L’Italia sarà la prima nazione europea a uscire dalla pandemia e potrebbe avere un ruolo molto più importante nell'economia europea rispetto a quanto accaduto nel passato, proprio per le capacità tecniche, l’ingegno, la creatività e la resilienza che caratterizza gli italiani.
Che cosa possono fare le nostre imprese? Per pianificare il futuro occorre innanzitutto capire, cosa abbiamo imparato da questo “cigno nero” che ha interrotto la catena degli approvvigionamenti e la gran parte delle attività produttive, ha chiuso le scuole, ha costretto i lavoratori a lasciare il loro luogo di lavoro, ha fagocitato gli ospedali, ha sospeso la giustizia e ha allarmato l’opinione pubblica mondiale.
Il consumatore è diventato, per la gran parte, da fisico a digitale, ma non tutte le aziende commerciali hanno un sistema efficiente di e-commerce che, all’occorrenza, sostituisce la vendita fisica con una selezione digitale dei prodotti ed è in grado di profilare i gusti dei consumatori, modellando così l’offerta sulla base della domanda.
Lavoriamo da casa (telelavoro più che smart working), ma non abbiamo imparato a rendere il nostro lavoro online efficace ed efficiente, mentre potrebbe essere fondamentale per la strategia competitiva e il successo a lungo termine.
Abbiamo guardato con stupore i nostri figli destreggiarsi fra diverse piattaforme per gestire le lezioni online, gli esami e persino la discussione delle tesi di laurea ma la gran parte degli insegnanti è stata colta impreparata a utilizzare modalità didattiche, perché non ha avuto un’educazione digitale così come scopriamo la videoconferenza come mezzo per presenziare nelle aule di tribunale.
L’opinione pubblica mondiale si è allarmata fra verità e fake news che girano sui social ma non abbiamo adottato sistemi di verifica delle comunicazioni che gettano nel panico le persone e chatbot intelligenti che possano rispondere alle domande più frequenti dei cittadini (posso uscire a fare la spesa in un altro comune?).
Attraverso i bisogni dell’emergenza abbiamo acquisito consapevolezza di cosa avremmo potuto fare e di quali sono le attività che le imprese di domani dovranno e potranno fare con l’impiego dell’intelligenza artificiale, risparmiando risorse, beni e materiali e riducendo i prezzi.
L’intelligenza artificiale non è una chimera, ma uno strumento per migliorare le capacità dell’uomo e può essere il motore della rinascita delle imprese. Per usare le parole di Microsoft nel libro “il Futuro calcolato” l’intelligenza artificiale è “Un insieme di tecnologie che consentono ai computer di percepire, apprendere, ragionare e assisterci nel processo decisionale per risolvere i problemi in modo simile a quello che fanno le persone”.
Giovanni Pasceri, Avvocato Cassazionista, membro della Commissione dell’Ordine degli Avvocati di Milano Intelligenza Artificiale e PCT e la sua collega Gigliola Pirotta regalano una visione d’insieme dell’attuale situazione in una loro ricerca, che sarà alla base di una futura pubblicazione. “Nell'ultimo decennio l’intelligenza artificiale ha riportato enormi progressi, per la crescita dei volumi di dati, il cloud, l’affinamento delle unità di elaborazione grafica, lo sviluppo degli algoritmi. Nonostante la gran parte dell'elaborazione dell'intelligenza artificiale avvenga tra le macchine, è nell'interazione con le persone che l'IA acquisisce maggior valore: gli algoritmi AI "apprendono" come riconoscere immagini ("vedere") e suoni ("ascoltare"), comprenderne il significato ("comprendere"), comunicare ("parlare") e dedurre il senso dal contesto ("ragione").
Il valore derivato dall'applicazione dell’intelligenza artificiale aumenterà esponenzialmente, intendendo per valore l’esperienza del cliente, la riduzione dei costi dovuta all’aumento l'efficienza del processo, il miglioramento del processo decisionale, l’automatizzazione di alcune attività delle imprese e l’incremento di fatturato. Non si tratta di un percorso impervio dal punto di vista economico: le risorse fornite da Microsoft Azure, IBM e Red Hat e Amazon Web service consentono anche alle piccole imprese di utilizzare le infrastrutture a costi contenuti senza dunque incidere sui prezzi finali al consumatore. È necessario, da un lato muoversi all’interno del quadro normativo generale e delle normative dei singoli settori per garantire un utilizzo sicuro dell’intelligenza artificiale e, dall’altro, creare delle regole etiche all’interno dell’azienda, per mantenere il controllo umano sulla tecnologia. Se le scelte effettuate saranno socialmente accettabili, le imprese instaureranno un rapporto di fiducia con il consumatore che garantirà loro un vantaggio competitivo sul mercato. Nella nostra esperienza abbiamo incontrato PMI che da attività tradizionali, come la produzione di quadri elettrici, con l’avvento del cloud,hanno realizzato dapprima sistemi di monitoraggio e controllo di impianti e macchinari (cd. manutenzione preventiva) e, successivamente, ha messo la propria competenza al servizio dell’industria 4.0 connettendo device intelligenti per gestire da remoto tutta l’azienda ottimizzando i costi; altre invece che operavano nel campo della saldatura, della manipolazione e del taglio e ora progettano e costruiscono robot collaborativi per gli impianti produttivi di diversi settori elevando la qualità e la sicurezza delle prestazioni oppure aziende che da un punto vendita di gioielli o di mobili hanno adottato l’e-commerce raggiungendo clienti in tutto il mondo con risultati del tutto inaspettati.
Gli attori economici devono, però, sapere che è indispensabile la presenza di legali esperti di tecnologia per accompagnare il cambiamento del modello di business, per effettuare un’approfondita valutazione giuridica degli impatti della tecnologia sia sulle persone, lavoratori e consumatori, che sulla società e i suoi valori e creare un modello dinamico ed integrato di verifica che possa evolversi nel tempo.”
Lo sviluppo sarà sempre di più rivolto all’intelligenza artificiale in grado di prendere decisioni ed aiutare le aziende nel loro percorso. Occorre dunque valutare, non soltanto gli aspetti legati alla privacye ai dati che sono utilizzati, ma anche alla loro qualità e provenienza, prestare attenzione alla responsabilità dell’impresa (civile, penale e amministrativa) e all’organizzazione del lavoro, alla protezione del know howe del patrimonio aziendale.
Infine, per un uso etico dell’intelligenza artificiale è fondamentale istituire all’interno dell’azienda un meccanismo di redressdegli errori di decisione che precluda alla macchina di effettuare discriminazioni fra i soggetti che accedono al bene o servizio.
In questo contesto, i professionisti legali possono offrire il loro contributo affiancandosi come dei business partnersagli imprenditori, per gestire sul campo e con successo l'intelligenza artificiale al fine di renderla veramente uno strumento alla portata di tutte le imprese.