Franco Bechis e la bozza del decreto liquidità: "Alcune norme mi fanno tremare", Italia verso il baratro
Il premier Giuseppe Conte ha annunciato con toni trionfalistici un decreto legge che prevede 400 miliardi di liquidità da fornire al sistema produttivo italiano. Per Franco Bechis il provvedimento è arrivato “con almeno tre settimane di ritardo rispetto a quanto fatto da quasi tutti gli altri Paesi. Arriviamo ultimi, perché in mezzo a tempeste sanitarie non difformi dalle nostre, le imprese degli altri hanno già la liquidità necessaria sui loro conti correnti”.
Poi il direttore de Il Tempo spiega di essere in possesso della bozza di decreto: “Leggendolo trovo norme complicatissime e super farraginose che mi fanno tremare. Per quanto sia scettico - avendo visto quanto hanno combinato nei precedenti decreti di cui non è applicato al momento un solo comma dopo 20 giorni - voglio per una volta fidarmi di quanto sentito annunciare”. Bechis quindi si aspetta che “da qui a una settimana un’impresa invece di chiudere i battenti come ormai era pronta a fare, può andare in banca e ottenere subito un prestito restituibile in sei anni garantito da una Sace”.
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Il direttore de Il Tempo sottolinea che non è un regalo né un risarcimento: “Lo Stato non mette un euro, perché i soldi sono erogati dalle banche, ma ci rimette nel caso l’impresa che ha ottenuto il prestito non riesca a farcela e quindi non sia in grado di restituire le rate dovute”. Di conseguenza il passo avanti dell’Italia sarà reale solo se tra una settimana effettivamente le imprese avranno la liquidità necessaria a non fallire, altrimenti il governo Conte rischia di fare un altro danno.