Coronavirus, il legale dei medici: "La legge salva sanitari? Fasulla. Giusto che paghi chi li ha mandati allo sbaraglio"
"Lo Stato ha spedito dottori e infermieri al fronte senza dare loro adeguate protezioni", lo sostiene Paolo Vinci, avvocato ed esperto di sanità da oltre trent' anni, in una intervista al Giornale di oggi, in riferimento ai 73 medici morti per causa del coronavirus. Rivela che ci sarà un boom di cause intentate dai loro eredi, che si sommeranno a quelle dei parenti delle vittime del Covid.
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"Insufficienti sono i dispositivi di protezione e le tutele legali: il Paese nutre gratitudine per il sacrificio dei sanitari-eroi, ma le migliaia di decessi sono un bilancio pesante che lascia rancori, voglia di caccia al colpevole e di facili capri espiatori", denuncia Vinci. "Lo scudo penale per i medici? La classe medica corre il paradossale rischio di doversi difendere da coloro che invitano i cittadini a denunciare veri o presunti casi di malasanità. Allora il governo ha dato notizia dell' approvazione di un emendamento che introduce uno scudo penale a difesa dei sanitari impegnati contro il coronavirus. Ma esisteva già: l' art. 54 c.p. rende non punibile chi ha commesso il fatto perché costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, con proporzione tra fatto e pericolo. Nel decreto il governo ha gattopardianamente detto tutto per non dire nulla. Quando tutto questo finirà e si esaurirà la spinta propulsiva emotiva sociale, per qualcuno arriverà il giorno del redde rationem.
Qualcuno che, al di là delle belle parole, ha fatto delle pessime azioni".