Roma, l'ambulanza arriva in ritardo. Calci e pugni agli operatori del 118

Sono arrivati 11 minuti dopo la chiamata. Nonostante le botte hanno soccorso la donna
di bonfanti ilariasabato 17 luglio 2010
Roma, l'ambulanza arriva in ritardo. Calci e pugni agli operatori del 118
2' di lettura

Sono passati da soccorritori a vittime. Due operatori del 118 di Roma sono stati infatti presi a calci e pugni perchè il compagno e due conoscenti della donna da soccorrere sostenevano che l'ambulanza fosse arrivata in ritardo. L'aggressione è costata ai due un codice rosso, mentre per la signora solo un codice verde. Le è stato infatti diagnosticato un attacco d'ansia. L'ambulanza era partita da Marcigliana e, secondo quanto riferito dall'Ares, è arrivata in via Giulio Pasquali, nel quartiere Vigne Nuove, alle ore 18.59, esattamente 11 minuti dopo la chiamata. E, a detta dei parenti della donna, sono stati troppi. Così, appena hanno intravisto in lontananza l'arrivo dei soccorritori, si sono subito precipitati e hanno inveito contro i due uomini del 118. Pieni di rabbia hanno anche incominciato a prendere a calci l'ambulanza e, in preda alla follia più completa, appena hanno visto uno dei due soccorritori estrarre la barella, gli hanno sferrato una carica di pugni al volto. L'operatore è riuscito a rientrare sul mezzo per cercare, via radio, l'aiuto e l'intervento delle forze dell'ordine, ma gli è stato prontamente strappato di mano il microfono e l'uomo è stato trascinato a forza fuori dall'abitacolo. Il compagno e i conoscenti della signora hanno continuato a picchiarlo, minacciandolo anche di morte. L'autista dell'ambulanza è intervenuto a sostegno del collega, ma anche a lui non sono state risparmiate le aggressioni. Sebbene dolorante, il personale sanitario è riuscito comunque a soccorrere la donna, trasportandola al Pronto soccorso dell'"Ospedale Sant'Andrea". E nella stessa struttura sono stati visitati l'infermiere e l'autista aggrediti, a cui sono stati dati rispettivamente dieci e cinque giorni di prognosi. I tre sono stati denunciati sia dall'Ares che dalle vittime.