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Ponteranica, dopo la targa

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Via anche l'ulivo di Impastato

Michelangelo Bonessa
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Ponteranica, paesino da seimila anime all'inizio della Val Brembana, sabato si è svegliato con una sorpresa: l'ulivo della pace, piantato lo scorso anno e che oggi sarebbe stato intitolato ufficialmente a Peppino Impastato, è  tagliato di netto. Al suo posto una sagoma di legno, a forma di pino con un cartello riportante la scritta in dialetto bergamasco "Mé ché öle ü paghér" (Io qui voglio un abete) e la firma di un fantomatico "öl Bepi de Potranga" (Il Bepi di Ponteranica). Un brutta sorpresa per la gente, dai tre ai cinquemila a seconda delle stime, che si era radunata lì per la manifestazione in ricordo di Impastato. Forse il gesto di qualche leghista burlone?   Chi è il Bepi - Comunque il Bepi esiste, ma è un cantante dialettale molto conosciuto nella bergamasca e si chiama all'anagrafe Tiziano Incani. Appena informato del fatto, per biasimare l'atto scrive agli organizzatori un colorito messaggio in bergamasco poi tradotto: "E' ovvio che l'ulivo della pace non l'ho tagliato io e, per quel poco che so a riguardo, dico solo che una pianta tagliata non è mai una bella cosa, che sia un abete o che sia un ulivo.. Non tiratemi in mezzo alle questioni politiche. Su tante cose potremo anche non esser tutti d'accordo, ma non penso che un albero possa dar così fastidio. È un po' come la storia dei colori: sta' a vedere che adesso non posso più usare tranquillamente il nero, il rosso o il verde perchè altrimenti mi schiero politicamente! Dai, dai, dai, per piacere! Viva gli ulivi, viva gli abeti".   La reazione dell'Amministrazione - Nessuna marcia indietro a Ponteranica dall'Amministrazione leghista: "Le cose non cambiano", ha detto il sindaco, Cristiano Aldegani, che ha pure annunciato che presto farà togliere anche la targa sistemata vicino ad un ulivo piantato in memoria del giovane ucciso dalla mafia. Non manca però una critica agli autori del taglio dell'albero: "Sradicare quell'ulivo è stato un atto stupido e provocatorio che avrebbe potuto contribuire a creare ancora di più un clima di tensione in paese - ha detto il sindaco - Ma per quanto riguarda la targa, la lasceremo per alcuni giorni poi sarà rimossa, così come succede con tutte le cose non autorizzate".   La reazione della gente – Non si sa se si tratti di voglia di evitare i riflettori o semplice indifferenza degli abitanti. Di fatto del taglio dell'ulivo se ne sono accorti più i manifestanti che la gente della città. Tra i cittadini è forte anche il fastidio per l'invasione ‘rossa del paese'. "La gente ha lasciato fare – spiega Italo, l'avventore di uno dei bar del paese – ma non ha condiviso la manifestazione dell'opposizione. Certo il taglio dell'albero non è stato un bel gesto, ma nemmeno quello dell'opposizione". Una parrucchiera sostiene le critiche alla manifestazione a modo suo: "È una cosa ridicola, non ci ho badato". Molti invece rispondono che del taglio non ne sapevano nulla, si sono accorti della manifestazione perché come ha spiegato una barista "in un paese così piccolo non si può non notare tutta quella gente". Altri invece come da alcune macellerie e banche non sapevano nemmeno che ci fosse stata una manifestazione e il taglio dell'albero. "Sono quelle cose che si fanno per ripicca – espone un signore parlando dell'eliminazione dell'ulivo – un gesto che definirei infantile". Un'altra signora si dispiace dell'accaduto: "Non è bello tagliare una pianta che non faceva del male a nessuno".    

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