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Marcia su Roma, 90 anni dopo. Convegno a Perugia, è bufera. Consigliere Pdl: "Da fare, ecco perché"

Tra tre giorni l'incontro sulla presa del potere di Benito Mussolini che agita il capoluogo umbro. Contro si scagliano partiti, associazioni e sindacati: "E' apologia del fascismo". Andrea Lignani, Pdl, è l'unico a dirsi favorevole all'evento: "Ma quale sedizione, è un'occasione di studio"
di Giulio Bucchi sabato 27 ottobre 2012

2' di lettura

  di Marco Petrelli    Marciare su Roma è il nome del  convegno che il 27 e 28 ottobre prossimi si terrà nei locali del Brufani, storico albergo perugino nel ‘22  quartier generale delle camicie nere in marcia verso la Capitale. Due giornate di studio curate dal professor Pietro Cappellari, storico di Nettuno e autore di diversi  saggi sulla storia del fascismo in Umbria e nel Lazio. Pur trattandosi di un evento puramente culturale,  Marciare su Roma ha scatenato aspre polemiche che hanno infiammato la politica locale, attirando anche l’attenzione dei media nazionali. Mentre il governatore Marini condanna pubblicamente l’iniziativa, il consigliere PdL Andrea Lignani ci spiega invece perché sarebbe inopportuno vietarla. Onorevole cosa ne pensa del tema del convegno? "Un’occasione di approfondimento di un momento delicato ed importante della storia italiana. La Marcia su Roma è una pagina non trascurabile del nostro passato e che merita per questo di essere studiata e discussa".  Lei si è detto contrario a vietare Marciare su Roma, perché? "Per due motivi: primo perché si cederebbe al ricatto di chi vuole creare inutili tensioni, secondo perché si negherebbe la possibilità di esprimere un’opinione". Per il governatore Marini l’evento è un offesa a Perugia… "Beh, che c’è di strano? Il governatore di nome fa Katiusha... Questa me la fanno pagare!". Invece per il sindaco di Perugia Boccali si tratta di apologia… "E anche qui non mi stupisco, si chiama Vladimiro! Scherzi a parte, è necessario studiare ed analizzare il Ventennio. Il regime non fu solo male, godette anzi di un vasto consenso popolare ed è  importante cercare di capire il perché di questo consenso". Cosa risponde a chi parla di brutta pubblicità per Perugia? "Che non è la storia a far fare brutte figure. A dare una brutta immagine non è un convegno che si consuma tra quattro mura, ma inutili retorica ed allarmismi".  

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