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Yara, parla il genio di Rotterdam: "Col mio test sul Dna prenderò il killer"

Intervista al professor Kayser, che ha ideato un nuovo test metodo con cui risalire al colore degli occhi e dei capelli
di Giulio Bucchi sabato 27 ottobre 2012

2' di lettura

  di Maria Cristina Giongo All’Erasmus Medisch Centrum di Rotterdam, in Olanda, è stato compiuto uno studio che potrà essere di grande aiuto nei casi di crimini irrisolti. Si tratta di un test del dna da cui si può risalire al colore di occhi e capelli dell’assassino. La ricerca è opera dall’equipe di biologia molecolare forense diretta dal Professor Manfred Kayser, tedesco di 44 anni, con la collaborazione di colleghi greci e polacchi. La notizia è stata pubblicata dal Forensic Science International Genetics. Abbiamo contattato il Professor Kayser per saperne di più e porgli una domanda precisa: potrebbe servire per le indagini sulla morte di Yara Gambirasio, durante le quali sono stati prelevati 13mila campioni di Dna senza portare ad alcun risultato?  Professor Kayser, può spiegarci in parole semplici in che cosa consiste la vostra scoperta? «Abbiamo sviluppato un metodo per risalire all’identità di persone sconosciute che hanno commesso un delitto. Si tratta di un test del dnamolto sensibile atto a esaminare contemporaneamente 6 “loci”(il locus genico indica la posizione di un gene all’interno di un cromosoma, ndr)del genoma umano. I suddetti loci sono associati al colore degli occhi. Abbiamo chiamato l’intero procedimento IrisPlex system. Abbiamo poi integrato la ricerca con un altro sistema (chiamato HirisPlex) in base al quale si può stabilire anche il colore dei capelli dell’assassino. Questi due test sono importanti nei casi in cui la polizia non riesce a trovare l’autore di un crimine. Grazie alla nostra procedura il campo d’investigazione si restringe molto e non si va avanti alla cieca, con dispendio di energie, tempo e denaro».  Consiglierebbe ai genitori di Yara di rivolgersi al vostro laboratorio? Sareste disposti ad aiutarli? "Sarebbe necessario ricominciare da capo, magari proprio sulla base dell’Iris e Hiris Plex test: sicuramente con minor spreco di tempo e denaro. Siamo disposti a mettere a loro disposizione la nostra ricerca e il nostro aiuto ma solo se ci verrà richiesto ufficialmente da parte della polizia o dal giudice delle indagini preliminari. Non dai genitori privatamente, in quanto abbiamo bisogno anche della collaborazione della polizia". Leggi l'intervista integrle a Manfred Kayser su Libero in edicola oggi, martedì 23 ottobre  

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