Roma, 15 apr. (Adnkronos) - Titanic o il fascino della catastrofe. La data fatidica dell'affondamento del transatlantico, che ricorre oggi a 100 anni dall'evento, ha sollevato una vera e propria ondata di iniziative tra film, docufiction, piece teatrali e libri. In concomitanza con l'anniversario esce ora "Titanic. Un viaggio che non dimenticherete" di Massimo Polidoro delle Edizioni Piemme (pp. 308, euro 17,50). A lui, nella doppia veste di scrittore e segretario del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale (Cicap), abbiamo chiesto come mai questo affondamento susciti ancora echi tanto profondi nella societa' contemporanea. "La suggestione esercitata dal naufragio e' ancora cosi' forte -spiega Polidoro all'Adnkronos- probabilmente perche' si tratta del primo, tragico, evento seguito attraverso una specie di 'diretta mediatica' grazie ai mezzi anche tecnologici che l'epoca consentiva. Il Titanic affondava e lo si vedeva affondare, si sapeva che stava affondando, c'erano notizie dell'evento e le notizie sono state diffuse quasi in tempo reale". La partecipazione, allora piu' ancora di oggi, fu altissima "in quanto pote' esserci condivisione. Il destino dei protagonisti fu seguito e quindi raccontato e analizzato nei resoconti che se ne fecero". "Nel libro -sostiene il segretario del Cicap- ho potuto raccontare la vicenda corale che intreccia i percorsi di ufficiali e passeggeri, naufraghi e soccorritori, scienziati e avventurieri, anche grazie ai documenti del tempo, alle testimonianze dei sopravvissuti". Ed e' proprio con gli occhi dei protagonisti che si assiste all'intero svolgimento di una storia che corre verso il suo epilogo, fino al momento dell'impatto, quando la nave si inclina, il panico si diffonde e la sorte distingue tra sommersi e salvati. "In seguito -prosegue Polidoro- c'e' stata l'avventurosa ricerca del relitto, un mistero nel mistero, che fino agli anni Ottanta, al momento del ritrovamento, ha alimentato leggende di ogni tipo". (segue)