Luca Martini, 29 anni, avrebbe potuto chiudersi nella sua casa a Vicenza. Invece ha deciso di trascorrere la quarantena a Vo' Euganeo in una delle due farmacie di cui è titolare nel paese padovano, secondo focolaio dopo Codogno del coronavirus. "Il Comune è stato blindato - racconta a Il Giornale - solo alle ore sette del mattino di lunedì 24, così io e mia madre, titolare dell'altra piccola farmacia della frazione di Vo' Vecchio, abbiamo fatto le valigie e alle sei del mattino di lunedì abbiamo varcato l'ingresso del paese prima che venisse sigillato, in modo da continuare a garantire il servizio farmaceutico alla cittadinanza".
Un grande gesto, che molti hanno definito eroico. "La scelta mi è sembrata piuttosto scontata, non potevo certo permettere che un paese di 3300 anime rimanesse senza possibilità di approvvigionamenti di farmaci", continua il giovane. Tempo per il relax poco: "Lavorare a personale ridotto è stato particolarmente difficile, ricorderò sempre i primi due giorni di quarantena in particolare, in cui io e la mia collaboratrice Chiara abbiamo dovuto gestire in due una situazione di panico, rispondendo a diverse centinaia di telefonate preoccupate che si accavallavano, e rassicurando clienti spaesati che entravano in farmacia più per chiedere informazioni che per acquisti".

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Domenica sera. L'Italia lotta contro il coronavirus. Poco prima la protezione civile ha diffuso l'ultimo, terrif...Il padre di Luca, Giuliano Martini, è sindaco di Vo' e in quei giorni doveva gestire l'emergenza Covid-19 in paese. "È stata l'adrenalina della situazione a permetterci di continuare a lavorare senza sosta". Del resto bisognava anche affrontare "la mancanza dei medici di base, messi in quarantena preventiva ma fortunatamente presto sostituiti da tre medici volontari a cui va tutta la mia stima".