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Blitz nella sede delle EntrateSi arrende il sequestratoreOstaggio libero dopo 6 ore

In provincia di Bergamo un uomo fa irruzione in una sede dell'Agenzia delle Entrate. Aveva un fucile e minacciava di uccidersi: soffocato dalle tasse
di Giulio Bucchi sabato 5 maggio 2012

Il sequestratore Luigi Martinelli dopo la resa, con le manette ai polsi

3' di lettura

Un uomo armato di fucile a pompa ed equipaggiato con altre due pistole poco prima delle 16 di giovedì pomeriggio ha fatto irruzione nella sede dell'Agenzia delle Entrate di Romano, in provincia di Bergamo, prendendo in ostaggio una dozzina di persone. Alcuni minuti dopo l'inizio del blitz, sono stati rilasciati tutti gli ostaggi tranne uno, liberato solo pochi minuti prima delle 21, dopo quasi sei ore. La persona sequestrata è un impiegato dell'agenzia, Carmine Morandi, di 56 anni. Intorno alle 21.15 la conclusione della vicenda: il sequestratore si è arreso. Dopo la resa si è appreso soltanto il nome dell'autore del blitz: si tratta di Luigi Martinelli, ha 54 anni e abita a Calcio ma è originario di Covo, centri della Bergamasca. Dagli uffici è uscito ammanettato. E' un ex imprenditore che in passato aveva gestito un'impresa di pulizie. Colpi di fucile - Secondo le testimonianze poco dopo il blitz nell'Agenza sarebbero stati uditi dei colpi di arma da fuoco all'interno dell'edificio: sarebbero stati sparati contro il soffitto senza provocare feriti. L'uomo, un imprenditore di 50 anni, avrebbe detto ai mediatori intervenuti sul luogo - i carabinieri della Compagnia di Treviglio e gli agenti della polizia di Bergamo - di essere in difficoltà economiche e di volersi suicidare. Un maresciallo dei carabinieri, intorno alle 17, è entrato negli uffici per trattare con il sequestratore che non sarebbe ancora stato identificato. Sono poi  giunti anche i militari della Gdf mentre il piazzale davanti all'entrata è stato recintato per impedire ai curiosi di avvicinarsi. Sul posto c'erano anche le teste di cuoio del Gis dei Carabinieri, che erano pronte.  I messaggi alla compagna - L'ostaggio, comunque, nelle ore della prigionia aveva mandato un sms in cui diceva: "Sto bene". Successivamente c'è stato un secondo scambio di sms tra l'ostaggio e la sua compagna. La donna è andata sul posto del blitz e ha scritto al partner; il sequestratore ha permesso di rispondere: lui le ha scritto che stava bene. Quindi un altro sms è stato inviato alle 19.49: "Sta finendo, lui mi controlla...". Affermando "sta finendo", l'ostaggio si riferiva alla carica del telefonino cellulare". "Colloquio con la stampa" - L'uomo aveva avanzato la richiesta di parlare con la stampa, spiegando che solo dopo avrebbe liberato l'ostaggio. Secondo quanto si è appreso, avrebbe ricevuto una serie di cartelle di Equitalia che non è in grado di pagare. Dall'interno dell'edificio l'uomo ha poi gridato alcune frasi sconnesse. Il sequestratore era conosciuto dai dipendenti dell'Agenzia delle Entrate a causa dei suoi debiti. Le testimonianze - Gli ostaggi liberati pochi minuti dopo il blitz, ha spiegato il sindaco di Romano di Lombardia, Michele Lamera, "hanno raccontato di una persona estremamente agitata ma ragionevole, visto che ha lasciato 14 persone". Il primo cittadino ha spiegato che nella zona "la situazione economica è critica come in tutto il Paese, ma non mi aspettavo un gesto così eclatante". Il sequestratore non è stato ancora identificato, ma Lamera ipotizza che possa essere un residente dei paesi limitrofi. I militari - Decine di militari presidiavano il piazzale antistante l'entrata della sede dell'Agenzia delle Entrate. Gli agenti impugnavano armi di ordinanza e indossavano giubbotti antiproiettile. Sul posto sono giunti anche diversi funzionari della Questura, mentre in volo sopra l'edificio c'era un elicottero dell'Arma.  

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