(Adnkronos) - Il primo articolo firmato dalla docente nel 1992 apri' la strada agli studi di genetica dell'osteoporosi. La costituzione del gruppo internazionale - sostenuto dall'Unione Europea - ha permesso alla ricerca di compiere un salto in avanti per arrivare a un prodotto diagnostico che potesse essere applicato in ambito clinico. ''Lo studio - spiega ancora Brandi - permettera' lo sviluppo di una mappa diagnostica contenente i geni da noi descritti, che sara' il punto di riferimento per la ricerca genetica. Le fratture da fragilita' potrebbero diventare il primo disordine multigenetico per il quale e' possibile stabilire a priori il rischio nel singolo soggetto e potrebbe rappresentare la base per studi sulla fisiopatologia del tessuto osseo e per la scoperta di nuovi farmaci per la fragilita' ossea.