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L'accusa non ha dubbi: Melania uccisa dal marito. Chiesto l'ergastolo per Parolisi

A pesare sulla posizione dell'ex caporale dell'esercito, in carcere dall'estate 2011, il falso alibi e il suo comportamento dopo l’omicidio e la scoperta del cadavere
di Nicoletta Orlandi Posti sabato 20 ottobre 2012

Salvatore Parolisi (Olycom)

2' di lettura

  Ergastolo senza attenuanti. Questa la pena chiesta dai Pm di Teramo per l'ex caporale degli alpini Salvatore Parolisi accusato di aver ucciso la moglie, Melania Rea, con 35 coltellate il 18 aprile 2011 nel bosco di Ripe di Civitella. L'udienza del processo che si sta svolgendo con rito abbreviato riprenderà nel pomeriggio con la requisitoria della parte civile durante la quale il legale della famiglia Rea chiederà il risarcimento danni. L’arringa dell'avvocato Gionni, che rappresenta anche la figlioletta di Melania e Salvatore per la quale chiederà i danni, è condensata in 80 pagine nelle quali ripercorrerà tutta la vicenda, le tappe processuali, le risultanze investigative e le perizie depositate.  In particolare focalizzerà l’attenzione sui tanti indizi (il falso alibi, il comportamento seguito dopo l’omicidio e la scoperta del cadavere della donna di Somma Vesuviana, le testimonianze, le celle telefoniche agganciate dal cellulare, il Dna, le perizie ed altro) a carico del sottufficiale dell’Esercito per giungere alla conclusione che solo Salvatore può essere l’assassino della moglie. Per l’avvocato dei Rea, Melania non è mai stata a Colle San Marco ma portata direttamente a Ripe di Civitella. L'azione omicidiaria si è sviluppata, secondo la parte civile, in un possibile arco di tempo che va dalle ore 14 alle ore 15 circa del 18 aprile 2011. Melania, alle 13,36 ha parlato per l'ultima volta con la madre al telefono (per 7 minuti e 32 secondi), dicendo che ha finito di pranzare e che sarebbero andati a San Marco "ragione per cui Parolisi è comunque costretto ad andarci dopo l’omicidio perchè quello era il luogo di destinazione conosciuto da terzi", argomenta l’avvocato Gionni. Il gup Marina Tommolini deciderà sul destino di Salvatore Parolisi, in carcere dall’estate 2011 per l’omicidio della moglie, al massimo entro il 2 novembre.  

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