La discoteca dove si balla in silenzio

Cuffie sulle orecchie e danze scatenate: i giovani si divertono senza far rumore
di Nicoletta Orlandi Postidomenica 12 agosto 2012
La discoteca dove si balla in silenzio
2' di lettura

Se li vedi da lontano probabilmente pensi siano tutti impazziti. Alzano le mani, le agitano e le battono. Sorridono e lanciano qualche urlo. Si direbbe proprio che stiano ballando. Ma la musica non si sente. E allora ti chiedi come fanno a muoversi in tanti nello stesso modo. Se poi ti avvicini scopri che alle orecchie portano delle cuffie. Perché loro non si arrendono alle polemiche sul rumore, alle proteste dei cittadini - numerosi in qualsiasi città - che si battono contro note e schiamazzi notturni invocando il silenzio. Loro, i giovani, si adattano. Senza però rinunciare a quello che più gli piace: ballare con la musica sparata, anche se solo in cuffia. Come è accaduto sabato scorso a Sestri Levante, dove piazza Matteotti si è trasformata in una discoteca all’aperto piena di ragazzi e ragazze muniti di cuffie per il «Silent Disco», l’evento musicale che riesce nell’incredibile impresa di conciliare movida e silenzio, divertimento e rispetto per chi vuol dormire in pace. Certo lo spettacolo è strano, come riferisce il Secolo XIX, con migliaia di persone che se ne stanno in piedi, sulla sabbia o sul muretto che segna il confine con il selciato, muovendosi a un ritmo che sentono loro. E che tra l’altro non è neppure uguale per tutti. Sì, perché ognuno può scegliere tra due canali musicali disponibili e le relative canzoni. Il lavoro duro spetta ai deejay, che selezionano i brani spaziando dal rock al raggae per finire col puntare sul pop commerciale.  E chi resta senza cuffie, o semplicemente non le ha perché si limita ad osservare la scena da lontano, può essere divertente anche cercare di indovinare che cosa stanno ascoltando i ballerini. Dai movimenti o da qualche ritornello cantato è possibile farsi un’idea di quello che gli passa per le orecchie. Indovinelli a parte, il rischio è che venga voglia di partecipare. E non è detto che sia possibile. Perché magari, come è accaduto sabato, le cuffie sono andate esaurite. Non se lo aspettavano i ragazzi del Mojotic, l’associazione che da quattro anni organizza «Silent Disco», dall’arena Conchiglia all’ex convento dell’Annunziata passando per la bocciofila rivana. «Le cuffie sono finite. Purtroppo è il mancato di ordinarle», hanno detto, «non ci aspettavamo una tale partecipazione. Il prossimo anno correremo ai ripari».  E sarà bene che lo facciano se, come sembra, l’evento richiama ormai davvero un sacco di gente. Gente che vuol ballare e divertirsi. Ed è disposta a farlo anche mettendosi le cuffie alle orecchie. Perché rispettare gli altri e le loro esigenze, anche quelle di riposo notturno, va bene, ma va altrettanto bene rispettare se stessi e i propri desideri, compresa la passione per il ballo, soprattutto se, come in questo caso, entrambe le cose sono realizzabili nello stesso tempo.