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Inchiesta Fiorito, coinvolti i vertici del Pdl laziale

di Nicoletta Orlandi Posti sabato 6 ottobre 2012

2' di lettura

  Fiorito è in galera e i vertici del Pdl laziale tremano. Er Batman ha trascinato nell'inchiesta in cui risulta indagato per peculato, falso e calunnia, alcuni big del partito con il risultato che ora sono sospettati di aver modificato d'accordo con lui le fatture presentate da Francesco Battistoni, suo successore alla Pisana.  Una lotta senza quartiere tra le varie anime del Pdl, una guerra a suon di accuse e veleni che sta solo all'inizio. Le copie delle fatture taroccate, poi distribuite alla stampa, furono fotocopiate nell'ufficio del coordinatore Vincenzo Piso in via dell'Anima, ha raccontato Fiorito al Pm. Non solo. La distribuzione dei documenti contabili alla stampa fu decisa in una riunione il 12 settembre scorso, nell'intento di avviare una sorta di "operazione pulizia" e denunciare i consiglieri spreconi. Dichiarazioni bomba che potrebbero avere come conseguenza immediata l'azzeramento del vertice. Piso smentisce di essere indagato e di avere un qualsiasi ruolo in questa vicenda, ma il partito potrebbe usare il caso Fiorito per farlo fuori: a giocare a suo sfavore ci sarebbe tutta una serie di eventi negativi: dalla mancata presentazione della lista Pdl alle regionali 2010, al caso Piccolo, fino alla 'bomba' Fiorito e, dulcis in fundo, il coinvolgimento del coordinamento nell'inchiesta dlela Procura di Viterbo, che praticamente gli è costata la sfiducia di trequarti del Pdl laziale. Che adesso chiede ad Alfano un segnale forte di inversione di rotta in vista delle prossime scadenze elettorali, a cominciare dalle elezioni regionali. A diffondere le carte dell' "operazione pulizia" sarebbe stata l'assessore regionale all'Agricoltura Angela Birindelli, almeno questa l'ipotesi più accreditata dalla Guardia di Finanza, per screditare il suo collega di partito Battistoni. Per questo è stata indagata per corruzione e tentata estorsione insieme ai due giornalisti dell'Opionione di Viterbo, che avrebbero preso 18 mila euro per pubblicare, il 14 settembre, su un sito internet, i Pdf delle fatture, definite "evidentemente e grossolanamente contraffate" dal procuratore capo Alberto Pazienti. Come è venuta in possesso la Birindelli di quei documenti? Fiorito sostiene che lui consegnò tutta la documentazione contabile al coordinatore del Pdl Vincenzo Piso in una riunione che si svolse il 12 settembre. "Quel giorno arrivai da lui nell'ufficio della Camera e gli consegnai i documenti", fa mettere er Batman a verbale. "Si chiuse nella stanza per fare le fotocopie e rimase lì almeno un ora. Io aspettavo fuori, non so chi ci fosse con lui. Mentre andai via incontrai la Birindelli che mi chiese le fatture. Le risposi di parlare con Piso che aveva tutto l'incartamento". Ma la Birindelli smentisce categoricamente: "Nè il 12, nè i giorni successivi, ho partecipato a riunioni nè ho incontrato i coordinatori regionali Pdl. Sono meravigliata di come in questo Paese sembri consentito diffondere notizie false per continuare a screditare una persona”. Ora i magistrati vogliono scoprire chi ci fosse in quell'ufficio quel giorno. L'inchiesta si allarga e sono in molti nel Pdl a non dormire sonni tranquilli in questi giorni.  

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