Coronavirus, Pier Luigi Lopalco: "Il picco è ancora lontano, ce ne sarà uno in ogni regione"
"Il picco dell'epidemia da coronavirus è ancora lontano". L'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, intervistato dal Messaggero, spiega subito come non ci si debba attendere risultati immediati dalla quarantena di fatto imposta dal governo a tutta Italia. L'aumento dei contagi e dei morti per Covid-19 ( 196 decessi in un solo giorno secondo l'ultimo bollettino della Protezione civile) testimonia come la fase calante non sia ancora nemmeno all'orizzonte.
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"Il fatto che l'Italia sia un paese grande, lungo e stretto, interessato da più di un focolaio epidemico, rende difficile osservare un solo picco, cioè una sola curva di crescita. Infatti, abbiamo osservato il picco a Codogno, il picco nella zona del Lodigiano, dove i nuovi contagi si sono ridotti un po' naturalmente e un po' per le misure prese. Ma da questo focolaio ne sono venuti fuori altri e ognuno di questi avrà dei picchi. Solo alla fine potremo vedere quale sarà la forma complessiva della curva dell'epidemia in Italia". A inquietare Lopalco e i suoi colleghi è che il contagio "sembra crescere in modo molto ripido" e solo il rispetto della quarantena può rallentarlo. "Va bene uscire e andare a lavorare, ma poi bisogna rientrare e rimanere in casa. Punto - è categorico -. Ora bisogna prendersi cura dei malati e pensare che il nostro sistema sanitario rischia di non farcela. Evitiamo di arrivare al punto in cui gli ospedali non potranno prendersi cura di tutti i malati". A rischio è soprattutto il Sud: "So che altre regioni, come la Calabria, sono davvero molto preoccupate. Per questo dobbiamo fare di tutto per evitare che il virus corra velocemente qui in fondo allo Stivale".