"La Corte d'assise d'appello ha sottovalutato gli indizi a carico di Knox e Sollecito". Nelle motivazioni della Cassazione sulla sentenza d'appello di assoluzione per Amanada Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher emerge una verità amara: le toghe hanno preso sotto gamba le prove e gli indizi che potevano inchiodare i due presunti assassini.Per la Suprema Corte ci sono, in particolare, "molteplici profili di manchevolezze, contraddittorietà ed illogicità manifesta" nella sentenza d'appello. Porre rimedio - "Il giudice del rinvio dovrà porre rimedio - si legge nelle motivazioni depositate oggi - nella sua più ampia facoltà di valutazione, agli aspetti di criticità argomentativa, operando un esame globale e unitario degli indizi, attraverso il quale dovrà essere accertato se la relativa ambiguità di ciascun elemento probatorio possa risolversi, poiché nella valutazione complessiva, ciascun indizio si somma e si integra con gli altri". Inoltre la Cassazione ha pure dettato le linee guida per il nuovo procedimento a carico dei due imputati: "La valutazione degli indizi - hanno rilevato i giudici della Cassazione - sarà decisiva non solo a dimostrare la presenza dei due imputati nel locus commissi delicti, ma ad eventualmente delineare la posizione soggettiva dei concorrenti" come Rudy Guede. Insomma tutto da rifare. E con più attenzione da parte dei giudici. Gioco erotico - Intanto oltre al dato tecnico emergono, sempre dalle motivazioni della sentenza, altri elementi che potrebbero costituire il movente dell'omicidio. L'assassionio di Meredith Kercher potrebbe essere stato conseguenza di una "esclusiva forzatura" della vittima "a un gioco erotico spinto di gruppo, che andò deflagrando, sfuggendo al controllo". Questa è una delle ipotesi avanzate dalla prima sezione penale della Cassazione che, il 26 marzo scorso, ha annullato con rinvio le assoluzioni pronunciate in appello per Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Per i giudici resta un punto fermo: Rudy Guede non agì da solo. L'ivoriano è l'unico che sta pagando per questa storia con una pena di 16 anni di reclusione. Amanda e Raffaele intanto restano liberi. (I.S)