"I colleghi sono diventati in un istante il mio pensiero prevalente e seguendo quel pensiero sono entrato nel cortile dell'università e ho parcheggiato. E' un meccanismo neurofisiologico, si disconnette la coscienza, si fanno le cose in automatico. Li ho salutati, siamo saliti insieme in ufficio, avevo in testa quello che dovevamo fare durante la mattina. Elena era scomparsa dalla mia mente, per me era all'asilo, al sicuro". A parlare è Lucio Petrizi, docente di chirurgia veterinaria, che nel 2011 dimenticò in auto la figlia di 18 mesi, Elena, morta di asfissia dopo 3 giorni in cui i medici hanno tentato in tutti i modi di rianimarla. "Ricordo che fino a metà del tragitto Elena cantava Pippi Calzelunghe assieme a me, ricordo il rallentare del canto... Ho pensato che si fosse addormentata e ho continuato a guidare verso l'asilo..." Lucio: "Non siamo mostri" - A distanza di due anni, l'uomo racconta la tragedia che lo ha travolto al Corriere della Sera. Due settimane fa, un altro uomo, Andrea Albanese, ha perso la figlia. Nello stesso modo: morta di asfissia dopo averla dimenticata in auto per ore. Spiega Lucio, dopo aver rieprcorso la tragica vicenda: "Non siamo né mostri né pazzi, mi creda. Lo so che sembra impossibile e assurdo dimenticare un figlio in macchina, ma io ci sono passato e lo posso dire: è successo a me, è successo ad altri prima e dopo di me e può succedere a chiunque". Lucio e Andrea, entrambi vittime dei troppi impegni, delle troppe cose da fare, di una società che chiede il massimo in ogni cosa che facciamo. Entrambi consapevoli che non riusciranno mai, nonostante gli sforzi, a perdonarsi quanto successo. La pagina facebook - I due si sono sentiti, nessuno come Lucio può capire quello che sta passando Andrea: "Quando l'ho sentito - racconta - sono rimasto senza fiato davanti alla televisione. E' stato come sprofondare nell'abisso, di nuovo mi è sembrato di tornare al parcheggio dell'università, di aver fra le mia braccia Elena incosciente". Andrea, ora, ha aperto una pagina facebook, per "evitare che accada ad altri ciò che è successo a Luca". Tra gli obiettivi, quello di sollecitare l'approvazione di una legge che obblighi tutte le automobili ad avere un dispositivo in grado di avvisare il conducente che dovesse lasciare l'auto con un bambino all'interno. Ad un mese dalla morte di Elena, Lucio ha invece avuto un'altra figlia, Sara. Per lei farebbe di tutto, tranne una cosa: portarla all'asilo:"No ci riesco, non ce la faccio", spiega.