Nel dibattito aperto dalle dichiarazioni di Guido Barilla, Ikea conferma la linea di aperturà, emersa nel 2012 con le prime pubblicità italiane gay-friendly (affissioni e tv). "Tutti devono essere rispettati" ha ribadito il Corporate Pr Italia Valerio di Bussolo. Ma la multinazionale svedese inciampa ancora sulla parità uomo-donna nel mondo arabo. Infatti, dopo le polemiche suscitate dalla cancellazione lo scorso anno delle foto di donne dal catalogo distribuito in Arabia, l’azienda aveva chiesto scusa. Salvo, quest’anno, ripetere la censura: nella sezione "camera da letto", infatti, le foto di donne addormentate (semplici ritratti di teste appoggiate su cuscini) sono sostituite da immagini di uomini brizzolati e barbuti. Il precedente Lo scorso anno l’azienda aveva motivato la scomparsa delle donne con un errore tecnico spiegando che le immagini erano assolutamente accettabili per gli standard sauditi e che "lo sbaglio è avvenuto durante il lavoro pre-presentazione della bozza di catalogo di Ikea Arabia Saudita". Quest’anno tuttavia l’intervento si è ripetuto, anche se - rispetto al passato - l’intero catalogo (anche nella versione internazionale) è stato modificato, riducendo al minimo la presenza di persone. La precisazione "Il catalogo Ikea distribuito in Arabia Saudita contiene le stesse immagini di donne presenti nel catalogo distribuito in Italia fatto salvo le pagine 252 e 253 relative ai materassi dove le due immagini di donna vengono sostituite da due immagini di uomo". E’ quanto precisa l’Ikea dopo la segnalazione riguardo all’assenza di figure femminili in questa sezione. Ikea sottolinea come dall’analisi dei diversi cataloghi nazionali emerge la presenza in queste due pagine di "immagini differenti: nel catalogo portoghese sono presenti un uomo e una donna, in quello greco due uomini, in quello lituano due uomini, in quello svedese una sola donna".