"Salvatore ha ucciso Melania"Il pg chiede alla Corte d'Appellola conferma dell'ergastolo

Il caporalmaggiore era stato condannato al carcere a vita per aver ucciso la moglie in un boschetto nel 2011
di Nicoletta Orlandi Postidomenica 29 settembre 2013
Salvatore Parolisi

Salvatore Parolisi

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Jeans e giubbotto nero su camicia a righe rosse, visibilmente dimagrito rispetto a undici mesi fa, Salvatore Parolisi ha assistito questa mattina alla prima udienza in Corte d'Assise d'Appello durante la quale il procuratore generale, Romolo Como, ha chiesto la conferma dell'ergastolo con l'accusa di aver ucciso la moglie Melania Rea il 18 aprile 2011 nel boschetto di Civitella. Per il pm regge infatti l'impianto accusatorio che ha portato alla condanna al carcere a vita dell'ex caporalmaggiore, anche se le motivazioni scritte nel giudizio di primo grado restano carenti. Famiglie spaccate - Al processo d'Appello era presente anche Michele Rea, fratello di Melania, il quale come molte altre volte ha ribadito: "Vogliamo la verità, la giustizia, in primo grado tutto questo è arrivato ma non perche' cercassimo un colpevole qualunque, volevamo il colpevole ed è stato trovato in Salvatore Parolisi". Michele ha poi chiuso dicendo che "le indagini hanno portato a lui, le alternative sono state battute e si ritorna a lui. Ci aspettiamo la stessa condanna anche in secondo grado". Da parte sua, invece, la sorella di Parolisi, alla vigilia dell'udienza si era detta "convinta che mio fratello sia innocente. Dimostrino il contrario portando delle prove fondate e ci ricrederemo. Ma non potranno farlo, perchè le prove contro di lui non ci sono. Semplicemente perchè non è lui l'assassino di Melania". Lunedì la decisione della Corte - Venerdì sarà la volta della difesa a parlare. Si saprà comunque nella giornata di lunedì 30 settembre se ci sarà la sentenza d'Appello oppure se ci sarà un nuovo approfondimento sulle prove a carico dell'imputato. Come ha spiegato il procuratore generaleRomolo Como, al termine delle tre udienze la Corte si pronuncerà sulle istanze di nuove perizie presentate attraverso una memoria dai legali di Parolisi, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile.