Diabolik ricercato dai finanzieri Il capo ultrà della Lazioè un boss del narco-traffico

Le Fiamme Gialle hanno smantellato l'organizzazione di Piscitelli e sequestrato 500 chili di hashish. Lui è latitante
di Nicoletta Orlandi Postidomenica 29 settembre 2013
Fabrizio Piscitelli

Fabrizio Piscitelli

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C'è anche lo storico capo ultras della Lazio, Fabrizio Piscitelli, soprannominato 'Diabolik', tra i ricercati delle Fiamme Gialle che oggi hanno smantellato un'organizzazione di trafficanti di droga. Piscitille sarebbe ritenuto proprio uno dei capi, ma quando gli agenti sono andati a prenderlo non si è fatto trovare. La Guardia di Finanzia ha trovato però il "bottino": 500 chili di hashish per un giro d'affari di cinque milioni di euro. Quattro arresti, tre ricercati - E' questo infatti il bilancio dell'"Operazione Castillos", che ha visto i finanzieri del Comando provinciale di Roma impegnati in una lunga indagine sul traffico e lo spaccio di droga nella Capitale: alcuni dei destinatari delle sette misure (quattro eseguite) risultano collegati al noto Michele Senese e alla sua organizzazione malavitosa. Nel dettaglio, dopo mesi di intercettazioni telefoniche e pedinamenti, in particolare nella zona sud della capitale (tra La Rustica e i comuni di Rocca Priora e Grottaferrata), le Fiamme Gialle hanno accertato l'esistenza di due agguerriti "gruppi" criminali, facenti capo, rispettivamente, a Paolo Diana, 36 anni, e Fabrizio Piscitelli, 47 anni, più volte balzato agli 'onori' della cronaca giudiziaria locale: dal processo connesso alla scalata all'S.S. Lazio a numerosi episodi di violenza negli stadi.  Le indagini - Secondo gli investigatori, tra il '91 e il '92, Michele Senese, proprio attraverso il fratello Gennaro e Piscitelli aveva stretto accordi con il clan "Abate", all'epoca egemone nell'area di San Giorgio a Cremano (Napoli), ma con interessi nella capitale, finalizzati all'approvvigionamento di eroina dalla Turchia, via Germania, e di hashish dalla Spagna. Nell'ambito delle nuove indagini sarebbe stato invece accertato come Piscitelli, insieme con Elvio Gentili, 48 anni, e Sergio Campana, 44 anni, tra gli arrestati di stamane, avesse organizzato e promosso l'importazione in Italia, dalla Spagna, via mare, per il tramite del corriere di droga inglese Mark Hall, di ben 185 kg. di hashish, sequestrati nel dicembre 2011 a Civitavecchia. Appena dieci giorni più tardi, a Rocca Priora, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Roma individuarono il magazzino di stoccaggio dello stupefacente, sequestrando ulteriori 295 kg di hashish e arrestando, in flagranza di reato, Elvio Gentili, Massimo Iacozza, 36 anni, e il napoletano Giovanni De Salvo, 36 anni. Al pari di "Diabolik", anche Paolo Diana sarebbe stato a capo di un "autonomo e strutturato sistema criminale", dedito alla sistematica importazione di hashish e cocaina dalla Spagna: Diana, unitamente a Rocco Gallo, 33 anni, calabrese di origine ma romano d'adozione, e al romano Simone Sarafinelli, 29 anni, avrebbe organizzato e finanziato il viaggio dall'Italia alla penisola iberica di un corriere romeno, arrestato a Roma nel marzo 2012 perchè trovato in possesso di 8 kg. di hashish, in ovuli, occultati all'interno del serbatoio di un'autovettura. Nell'occasione, le fasi operative del trasporto erano state curate da Luca Mulas, 37 anni, e Patrick Tarola, 36 anni. Nell'ambito dell'"Operazione Castillos", sono stati arrestati Gallo, Sarafinelli, Tarola e Campana, mentre sono ancora ricercati Piscitelli, Diana e Mulas. Nel complesso, nel corso delle indagini, erano già stati arrestati, in flagranza di reato, altri 5 soggetti.