E adesso la cantante americana Dionna dal Monte, la Ciley Myrus del nazi-punk, presenta il conto. In agosto è stata duramente contestata, in occasione delle esibizioni di San Lazzaro (Bologna) e Senigallia, per la svastica tatuata sul seno. E ora il manager, nonchè marito, parla di una possibile azione legale contro i primi cittadini dei due comuni e contro il Resto del Carlino e l'Espresso. "Abbiamo avuto un danno - dice - da 50-60mila euro". Nel parco della Resistenza - La prima polemica che si è abbattuta su Dionna dal Monte risale alla prima metà di agosto. E' il primo del mese quando si esibisce al Summer Rockin' di San Lazzaro. Qual è il problema? Che la cantante (abituata a salire sul palco vestita - poco - in stile militaresco) sfoggia la svastica tatuata nel Parco della Resistenza, e la cosa a molti non va giù. Due settimane dopo, il 14 agosto, interviene il sindaco del comune emiliano, Marco Macciantelli (Pd), che stigmatizza l'episodio ("E' un'offesa, un'indecenza") e giura che non verrà versato il cachet pattuito all'artista. Il bis a Senigallia - A Dionna non va meglio il 13 agosto al Jamboree Festival di Senigallia. La cantante inciampa nello stesso problema: quando svela il tatuaggio sul seno, si scatena il putiferio. Risarcitemi! - Già a metà agosto la Dal Monte (19 anni da New York, figlia di un attore porno) aveva scritto col marito una lettera al Corriere di Bologna: "Sono stati giorni allucinanti - raccontava -. Non ne possiamo più. Abbiamo ricevuto migliaia minacce di morte via mail e Facebook". Lo sfogo era duro: "In Italia il mondo dello spettacolo é monopolizzato dalla sinistra. Se non sei, o se non ti proclami, di sinistra, sei out". Ma adesso che il tour estivo è finito e all'appello mancano 60mila euro, i due non si accontentano più delle lettere pubbliche: ora vogliono il risarcimento.