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Kyenge: "Triplicare i posti letto per l'accoglienza"

di Andrea Tempestini domenica 6 ottobre 2013

Cecile Kyenge

2' di lettura

Dopo l'ecatombe, è il giorno della visita: Cécile Kyenge a Lampedusa, dove è arrivata intorno alle 11 di domenica mattina. "Siamo qui per assistere all'ennesima strage - ha dichiarato -, spero che non succeda mai più. Spero che sia una delle ultime volte che noi veniamo a Lampedusa ad assistere a questo dramma". Ma poche ore prima ministro dell'Integrazione rilascia un'intervista al Corriere della Sera. Scontato l'attacco alla Bossi-Fini: "La legge sull'immigrazione non può essere punitiva". Quindi, in scia al premier Enrico Letta, l'appello all'Europa: "Serve l'intervento della comunità interazionale". "Triplicare i posti letto" - Poi la Kyenge snocciola la sua personale ricetta per evitare l'"ennesima strage" di cui, poco dopo, avrebbe parlato sull'isola siciliana. Premette: "Questo flusso migratorio mette in ginocchio l'accoglienza. Occorre rafforzarla". Come? "Ho in programma - spiega - di portare prima a 16mila e poi 24mila gli attuali posti letto per l'accoglienza degli immigrati (oggi sono 8mila). Dobbiamo renderci conto di quanto sia difficile la vita per chi fugge da un inferno". Quindi Kyenge ribadisce: "Le leggi italiane si devono adeguare decidendo di mettere al centro la persona e non basandosi sulla punizione". Cambiamo la Bossi-Fini - Il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge si dice favorevole a cambiare la legge Bossi-Fini. Lo ha detto incontrando i giornalisti a Lampedusa dopo avere incontrato i 155 superstiti del naufragio. "Nei prossimi giorni ci sarà un coordinamento interministeriale - dice - Bisogna cambiare l'approccio, non più repressivo". "Alla luce di tutto quello che sta succedendo -ha proseguito Kyenge- credo che la legge Bossi-Fini, e non lo dico solo io, deve essere posta all'attenzione del coordinamento interministeriale che si riunirà nei prossimi giorni. Non possiamo piu' tornare indietro, dobbiamo cambiare, bisogna cambiare l'approccio, non più repressivo ma un approccio che possa dare delle risposte di concretezza ma che soprattutto non faccia finire dentro il mare persone innocenti".

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