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Auto, nel 2012 mercato giù: -19,8%, si torna ai livelli del 1979

Crollano le immatricolazioni, anche l'usato si blocca. Fiat sorride un po': aumenta la sua quota
di Giulio Bucchi sabato 5 gennaio 2013

2' di lettura

  Il mercato dell'automobile in Italia è tornato ai livelli del 1979. Nel periodo gennaio-dicembre 2012 la Motorizzazione ha immatricolato infatti 1.402.089 autovetture, con un calo del 19,87% rispetto al periodo gennaio-dicembre 2011, durante il quale ne furono immatricolate 1.749.739. Come sottolinea il Centro Studi Promotor, 33 anni fa le immatricolazioni furono 1.397.039. Nello stesso periodo di gennaio-dicembre 2012 sono stati registrati 4.125.266 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -9,75% rispetto a gennaio-dicembre 2011, durante il quale ne furono registrati 4.571.182. Dati disastrosi, peggiorati in un dicembre ancora più nero delle già fosche previsioniI con una diminuzione delle immatricolazioni del 22,51 per cento. "Overdose di imposte" - Il motivo, accusa il settore, è semplice: tasse, stretta sul credito, caro-carburanti, caro-immatricolazioni. Praticamente, un terremoto che combinato con la crisi economica generale rischia di dare il colpo di grazia. "Il dato italiano - spiega il Centro Studi Promotor - appare ancora più drammatico se si considera che il mercato mondiale delle autovetture dovrebbe aver fatto registrare nel 2012 un nuovo record ed è previsto ancora in crescita nel 2013. La crisi dell'auto interessa infatti soltanto l'area euro ed è una diretta conseguenza dell'effetto depressivo sull'economia reale delle politiche di austerity". "In Italia - prosegue il Csp - la crisi dell'economia è indubbiamente il principale fattore di freno delle vendite di auto", ma pesano anche "un'overdose di imposte e la forte caduta degli indicatori Istat di fiducia   delle imprese e dei consumatori. Quest'ultimo aspetto spiega perché il calo del mercato dell'auto sia molto più accentuato rispetto alla contrazione dell'economia reale". Anche secondo Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, "il mercato automobilistico subisce l'overdose di imposte indirizzate a colpire, se non criminalizzare,   l'acquisto, il possesso e l'uso degli autoveicoli". "Si chiude un anno amaro per la filiera degli autoveicoli in Italia. Purtroppo, e sottolineo purtroppo - conclude Pavan Bernacchi - le previsioni dell'Osservatorio Federauto sono state rispettate. E' chiaro a tutti che non basta prevedere numeri più ottimistici per vendere più vetture. La 'fiducia del consumatore', o la 'sfiducia', si forma non sulle dichiarazioni delle parti in campo, ma su ben altri parametri e percezioni". La Fiat sorride (un po') - In uno scenario mai così negativo dal 1979, il Gruppo Fiat può in parte sorridere, aumentando la propria quota dello 0,2% in un mercato in contrazione, arrivando al 29,6 per cento. Nel corso del 2012, spiega una nota del Lingotto, il Gruppo Fiat ha immatricolato quasi 415mila vetture. E' la Panda la vettura più venduta dell'anno in Italia, con quasi 118mila immatricolazioni e il 44% di quota nel segmento A, dove è stabilmente l'auto più richiesta. Alle sue spalle la Punto (quasi 80mila le vetture registrate) con una quota del 18,7% nel segmento B, dove è sempre l'auto più venduta. La 500, con 43mila esemplari, ottiene il 16% di quota nel segmento A.   

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