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La pillola del giorno dopo ai piccioliEcco la proposta della Lega

Una legge propone di sterilizzare volatili e nutrie per evitare malattie e danni all'agricoltura
di Nicoletta Orlandi Posti domenica 13 ottobre 2013

3' di lettura

C’è un disegno di legge presentato qualche tempo fa il cui primo firmatario è l’onorevole Caon della Lega, che merita attenzione perché offre una soluzione ai problemi causati dalla proliferazione incontrollata di alcune specie animali quali la nutria, nelle aree rurali e fluviali, specialmente in Lombardia e in Veneto e il piccione, nei centri storici urbani. La crescente presenza delle nutrie è particolarmente allarmante, per due motivi: il danneggiamento delle colture agricole e di importanti opere idraulico-agrarie e la diffusione della leptospirosi, malattia con alto grado di mortalità per l’uomo se non diagnosticata in tempo.  Osservazioni scientifiche compiute in aree frequentate dalle nutrie hanno consentito di verificare il determinarsi di evidenti situazioni di selezione a danno di specie autoctone, le cui popolazioni si sono sensibilmente ridotte. Perciò, la presenza della nutria sul territorio nazionale deve considerarsi indesiderabile ed è opportuno adottare strategie di gestione che tendano a limitare in maniera efficace la diffusione della specie  Quanto invece alla riproduzione incontrollata della popolazione di piccioni, si segnala che la sensibile riduzione dei predatori naturali, l’abbondanza di cibo e la particolare ricettività dei centri urbani, dovuta alla presenza di siti idonei alla nidificazione (una media di sei covate annue) sono alcune delle cause che favoriscono la massiccia colonizzazione della specie nei centri storici urbani e ormai anche nelle aree limitrofe e nelle zone industriali. L’aumento continuo della popolazione di piccioni, oltre a mettere a rischio l’integrità del patrimonio edilizio e monumentale delle nostre città, crea gravi problemi igienico-sanitari per l’uomo e per gli animali domestici. Per quanto riguarda questi ultimi aspetti, il colombo urbano, in condizioni di sovraffollamento e quindi in presenza di molti nidi attivi e di individui giovani, rappresenta per l’uomo e per gli animali domestici un reale pericolo sia di tipo diretto, come possibile veicolo di microrganismi patogeni (zoonosi) respon- sabili di alcune gravi infezioni quali la salmonellosi, sia di tipo indiretto con fecalizzazione ambientale e conseguente proliferazione di batteri potenzialmente patogeni. Si è notato un rilevante aumento di malattie, come la psittacosi o ornitosi, una patologia che colpisce soprattutto i bambini. In considerazione della situazione di particolare difficoltà determinata dalle problematiche evidenziate, la proposta di legge consente l’adozione di interventi strutturali tendenti a contenere la diffusione delle specie menzionate e la consistenza delle relative popolazioni. L’articolo 2 reca disposizioni in materia di interventi volti al contenimento e all’eradicazione della nutria prevedendo la possibilità,   di abbattimento delle nutrie, da attuare in collaborazione con le guardie venatorie e forestali. L’articolo 3, infine, stabilisce la possibilità per i comuni di adottare interventi urgenti per contenere e per ridurre il numero dei colombi urbani presenti nei loro territori in modo assolutamente dolce, attraverso l’utilizzo di mangime sterilizzante per colombi a base di nicarbazina, molecola non ormonale, in grado di inibire le funzioni riproduttive che non è dannosa per gli animali ed è priva di rischi per la salute dell’uomo. Il mangime si presenta sotto forma di granella di mais di grandi dimensioni che non viene mangiata dai piccoli volatili ed è idrorepellente. Il farmaco a base di nicarbazina è stato sperimentato e autorizzatodal Ministero della salute.  Per questi motivi il suo uso è ben visto e auspicato da tutte le associazioni animaliste. Il mangime sterilizzante, fornito ai comuni, ha un duplice effetto, uno di- retto sulla diminuzione delle uova fecondate e uno indiretto in quanto i volatili rimanendo sul territorio continuano a frequentare i nidi e a consumare il cibo presente in esso senza lasciare spazi liberi alle altre colonie di volatili presenti nelle zone limitrofe. Il medicinale andrebbe distribuito nei siti di nidificazione, individuati a seguito di sopralluoghi, per cinque giorni alla settimana seguendo dei cicli costanti, soprattutto nel periodo che va da marzo ad ottobre, mesi in cui i piccioni si riproducono. Questo metodo nel primo anno di applicazione, secondo studi effettuati, garantirebbe una dimi- nuzione della presenza dei piccioni del 30 per cento. di Antonio Terraneo

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