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Libertà anticipata e sconti di penaCol decreto carceri liberi 4mila detenuti

Il provvedimento, che si compone di sei articoli, accrescerà anche i casi di lavori di pubblica utilità, soprattutto per i tossicodipendenti
di Matteo Legnani domenica 16 giugno 2013

2' di lettura

Le carceri italiane scoppiano. Una litania che sentiamo da decenni e al quale lo Stato risponde da decenni con interventi-tampone. L'ultimo in ordine di tempo era stato l'indulto e abbiamo visto, a distanza di poco tempo, che utilità (nessuna) abbia avuto. In quel caso (2006) la popolazione carceraria era scesa da 59.000 persone circa a 39.000, per poi risalire sopra quota 60.000 in meno di tre anni. Ora sta arrivando il decreto carceri, che nella sua versione più aggiornata si compone di sei articoli. E i cui punti-chiave saranno uno sconto pena maggiore per liberazione anticipata da 45 a 60 giorni per ogni semestre di pena scontata; la liberazione anticipata per chi in custodia cautelare ha una pena residua non oltre i 3 anni; lavoro di pubblica utilita' per i tossicodipendenti. Misure che, secondo alcune stime, dovrebbero ridurre la popolazione carceraria di 3.500-4.000 persone (su un totale di poco più di 66.000 al 31 dicembre 2012). Tradotto: 3.500-4.000 delinquenti in più per strada o detenuti in modo alternativo al carcere. Una delle misure chiave riguarda lo sconto di pena ai fini della liberazione anticipata per i detenuti che danno prova di partecipare all'opera di rieducazione: una detrazione che sale da 45 a 60 giorni per ogni semestre di pena scontato. Tra le altre novita', si prevede che quando la pena residua da espiare non superi i 3 anni, o i 6 per i reati commessi da tossicodipendenti, il pm "trasmette gli atti al magistrato di sorveglianza" perche' provveda alla riduzione della pena. Inoltre, scatta la possibilita' di sospendere l'esecuzione della pena nei casi di detenzione domiciliare in cui la pena non superi i 4 anni. Viene ampliata la possibilita' di estendere l'assegnazione di detenuti ad attivita' in favore della collettivita', prevedendo che specifiche categorie di detenuti non pericolosi "possono essere assegnati a titolo volontario all'esecuzione di progetti di pubblica utilita". E si allargano le ipotesi di lavoro di pubblica utilita' prevista per detenuti tossicodipendenti, ad eccezione di coloro condannati per i reati piu' gravi.

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