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Ylenia Carrisi, il detective: "Ho parlato con il serial killer e mi ha confessato che la ha uccisa lui"

di Federica Scano domenica 22 novembre 2015

2' di lettura

"Lo chiamavano The happy face killer e sceglieva le sue vittime nei bar e sulle autostrade, mentre faceva il camionista. Aveva ucciso una ragazza in Florida proprio nello stesso periodo in cui Ylenia Carrisi era sparita, e in più di una conversazione sosteneva che la ragazza abbandonata a Holt si chiamava Suzanne o Suzette, non ricordava bene. Però era certo che facesse l'autostop quando l'ha attirata nella sua trappola. Gli ho mostrato una ventina di foto e lui ha scelto subito Ylenia a colpo sicuro". Sono più di 20 anni che il detective Dennis Haley cerca di dare un nome a Jane Doe, i resti della ragazza trovata tra gli alberi della Florida nel 1994 e che, si è scoperto questa settimana, potrebbe essere la figlia scomparsa nel nulla di Al Bano e Romina Power. Le indagini - L'ipotesi che Ylenia sia quella ragazza è alimentata dalle confessioni del serial killer Keith Jesperson, il canadese condannato a sei ergastoli per aver ucciso almeno otto donne. "Jesperson spesso firmava i suoi delitti con una faccina sorridente. Ho indagato per anni sulle storie di ragazze scomparse in Florida e negli Stati vicini. È stato un vecchio blog di un'amica di Ylenia scritto nel 2012 che mi ha fatto riflettere: diceva che spesso lei usava il nome di Suzanne per non farsi riconoscere e non far sapere chi era veramente. Tra poco potremo comparare il Dna dei suoi genitori e dei suoi familiari e, in un modo o nell'altro, sapremo se si tratta o meno di Ylenia Carrisi ", ha dichiarato il detective Haley. Confessioni attendibili - Ma perché un serial killer dovrebbe aiutare le forze dell'ordine e rivelare l'identità delle sue vittime? Una domanda, che per l'investigatore eletto "il migliore dell'anno", trova risposta ad alcuni precedenti affidabili. "Grazie alle sue deposizioni in molti casi gli investigatori sono risaliti alle sue vittime e ai luoghi dove le aveva seppellite… Jesperson ha fornito molto spesso dettagli accurati dei suoi crimini. E ne faceva i ritratti. È un uomo che non ha nulla da perdere e che ama la visibilità. È stato catturato nel 1995 e i suoi delitti sono stati compiuti tutti in meno di cinque anni. Uccideva per divertimento", ha concluso Haley, che entro quattro settimane dovrebbe avere i risultati di laboratorio.

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