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Celebrazioni del 25 aprile. la Liberazione spacca la sinistra. Boschi da una parte e Boldrini dall'altra

di Giulio Bucchi domenica 30 aprile 2017
2' di lettura

L'omaggio di Sergio Mattarella alla tomba del milite ignoto ha aperto le celebrazioni del 25 aprile. Il capo dello Stato ha deposto una corona d'alloro all'Altare della Patria. Presenti anche il premier Paolo Gentiloni, il presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra della Difesa Roberta Pinotti.  Un momento solenne e di unità che non può far dimenticare le divisioni e le fratture degli ultimi giorni. Per una volta le polemiche sulla Liberazione sembrano tutte interna alla sinistra e al mondo dei partigiani, con il caso surreale della doppia sfilata a Roma. Da una parte l'Anpi, dall'altra la Brigata ebraica che ha rifiutato il corteo unitario per l'invito delle associazioni palestinesi da parte dell'Associazione partigiani. "Noi siamo qui non contro qualcuno, ma per dire grazie a chi ha combattuto per la libertà - si è schiarata il sottosegretario Maria Elena Boschi, partecipando alla celebrazione organizzata dalla Comunità ebraica -. Diciamo grazie alla Brigata ebraica per aver lottato per la libertà. Anche i nostri nonni e genitori hanno dato tutto, persino la vita per la libertà e dobbiamo ringraziarli. Ma non dobbiamo dimenticare che l'Italia 79 anni fa - ha aggiunto - è stato anche il Paese che ha accettato l'abominio della legge razziale; l'eroismo e il sacrificio di tanti non cancellano la vergogna del 1938 ma ha consentito all'Italia di liberarsi dal nazifascismo. Noi festeggiamo questo, la Liberazione, e nessuno ha il diritto di inserirci significati diversi, è una festa di unità e non di divisione. Chi pensa di tenere fuori la Brigata ebraica dalla Liberazione nega la verità e la storia, e non c'è nessuna giustificazione geopolitica attuale che tenga".  Tensione anche a Milano, dove al Campo X del Cimitero Maggiore di Milano alcuni militanti dei centri sociali e i partecipanti al presidio antifascista sono venuti a contatto con un gruppetto di uomini dell'ultradestra. Sono volati alcuni insulti. Da una parte le urla "assassini e codardi", dall'altra il coro "ora e sempre Resistenza". C'è stato qualche saluto romano. Le forze dell'ordine sono subito intervenute per sedare gli scontri. Da Bologna, la presidente della Camera Laura Boldrini è tornata a chiedere a Mark Zuckerberg di oscurare le circa 2.700 pagine di Facebook legate all'estremismo di destra. "In Italia non sono consentite manifestazioni fasciste né atti di apologia nei confronti del fascismo. Lo voglio ricordare oggi, anche perché l'Anpi ha prodotto una ricerca, in continuo aggiornamento, secondo la quale in Italia ci sono purtroppo circa 2.700 pagine Facebook legate all'estremismo di destra, 300 di queste apertamente apologetiche. E questo rappresenta un pericolo reale perché, come sappiamo, Facebook è uno strumento molto frequentato dai giovani".

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