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Contagio, sintomi, terapie: un vademecum su Ebola

di Matteo Legnani domenica 12 ottobre 2014

2' di lettura

Quel che è certo è che, fino a quando il malato non manifesta i sintomi, non è infettivo. Anche per le persone che vendono a stretto contatto con lui. Già, ma i primi sintomi del virus Ebola non sono quelli più gravi come vomito, diarrea, emorragie, che si manifestano in una fase successiva. I primi sintomi sono la febbre alta (sopra 38,6°), mal di testa e dolori articolari. Cioè, gli stessi sintomi di una normale influenza. Il che, essendo l'inverno (e quindi la consueta "epidemia" influenzale) alle porte, potrebbe rendere più difficile la tempestiva individuazione della malattia. E per converso, scatenare il panico quando la "normale" influenza stagionale toccherà il suo picco nei mesi di dicembre e gennaio. Ecco, allora, un vademecum su come regolarsi di fronte a una diffusione del virus anche in Europa, che gli esperti ritengono assai probabile. Stretto contatto- Ci si ammala solo se ci si trova "a stretto contatto" con un malato. Cioè, se si tocca il malato o si viene a contatto coi suoi fluidi. Chi viaggia in aereo anche solo qualche fila dietro o davanti non rischia. Come non rischia chi passa nella stessa stazione del metrò dov'è passato un malato o chi si siede sull'autobus nel posto dove è stato il malato. Quali sono i fluidi pericolosi? - Sono quelli delle vie gastroenteriche: cioè saliva, vomito, sangue, feci. Sudore e urina diventano pericolosi solo se ci si trova davanti a un moribondo. Il contagio avviene toccando i fluidi o portandoseli alla bocca o strofinandosi gli occhi con le mani dopo aver toccato i fluidi. Non avviene, invece, per via aerea. Gli esperti insistono sul fatto che, al momento, nonj sono noti casi di trasmissione del virus per via aerea, come avviene ad esempio nel caso dell'influenza. Ma se la persona malata starnutisce "spareando" nell'aria particelle di saliva che finiscono nel naso o nella bocca di chi gli sta vicino? L'acqua non è un vettore - Fuori dal corpo il virus non sopravvive e in acqua morirebbe in pochi minuti. In una piscina, insomma, non si dovrebbero correre rischi. I sintomi - I primi sono l'alta temperatura (sopra i 38,6°), mal di testa e dolori articolari. Dopo qualche giorno compaiono, vomito, diarrea e perdita di liquidi, Quindi le emorragie. Il malato difficilmente sopravvive a questa fase Terapie e probabilità di guarigione - I pazienti vengono trattati con terapia idratante per endovena, che contrasta la perdita di liquidi, con terapia antibiotica per le patologie associate e, spesso, anche una terapia anti-malarica. Se iniziati immediatamente, i trattamenti offrono percentuali di guarigione accettabili, con il 50-60% di mortalità Gli animali possono essere contagiosi? - A oggi è dimostrato che l'infezione si trasmette ai primati (gorilla, scimpanzè, ecc...). Non risultano casi di contagio di animali domestici come i cani nel corso di epidemie di ebola.

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