"Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell'hotspot". A parlare è Francesco Cascio, responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa, che ha visitato i migranti scesi nelle ultime ore dalla nave della ong spagnola ancorata ancora al largo dell'isola siciliana, in attesa di far sbarcare i rimanenti 140 migranti a bordo. Nuove polemiche in vista, dunque, dal momento che la Ong lamenta una situazione sanitaria e psicologica ingestibile, con i migranti a rischio suicidio. Leggi anche: "Situazione insostenibile, fateli sbarcare". Open Arms, la Ue in pressing su Salvini "C'è qualcosa che non funziona - denuncia Cascio - perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta, ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia". "Fanno bisogni dove mangiano - si legge nella relazione dei medici Cisom -. Non ci sono docce o lavabi, non c'è possibilità di provvedere all'igiene personale e degli indumenti, né di lavarsi se non con acqua di mare. Inoltre - scrivono il medico e l'infermiere - rileviamo condizioni di salute mentale precarie, lo stato d'animo a bordo è di profondo sconforto". "La situazione sulla nave è drammatica - si legge in una nota firmata da Oscar Camps, fondatore di Open Arms, e Gino Strada di Emergency -: da 15 giorni donne, uomini e bambini vivono costretti in spazi ristretti nella paura e nell'incertezza di quello che succederà". "Sono persone che hanno vissuto l'orrore dei campi di detenzione in Libia: torture, stupri, lavori forzati. Hanno già sopportato enormi sofferenze, non possiamo aggiungerne altre. Negli ultimi giorni le condizioni di salute psicofisica si sono ulteriormente aggravate con atti di autolesionismo e minacce di suicidio che rendono ingestibile la situazione e mettono in pericolo imminente di vita le persone a bordo. Bisogna agire nelle prossime ore. Chiediamo che sia immediatamente autorizzato lo sbarco a Lampedusa prima che si aggiungano altre tragedie a quelle già vissute".