"La procura di Milano ora punta sulla mia famiglia". Silvio Berlusconi sa bene che non può dire apertamente quello che pensa sulla magistratura se non vuole rischiare che gli vengono revocati i servizi sociali, ma tra le mura domestiche ai suoi fedelissimi non nasconde i suoi timori per il pericolo che stanno correndo i suoi figli. Secondo il retroscena del Giornale ieri, dopo aver saputo che i pm di Milano nell'ambito del processo Mediatrade hanno chiesto tre anni e due mesi per Piersilvio e tre anni e quattro mesi per Fedele Confalonieri si sarebbe lasciato andare a una sofferta considerazione: "C'è stato un cambio di livello, ora puntano sulla mia famiglia e le mie aziende". Non si spiegherebbe altrimenti, ragiona Berlusconi, che un pm nella requisitoria ammetta l'estraneità ai fatti di Confalonieri e del figlio per poi chiederne una condanna così pesante. Il Cavaliere fa notare anche la tempistica delle richieste della Procura di Milano che ha fatto eslodere il caso a poco più di 48 ore dal voto. "I magistrati sono in campagna elettorale", si sarebbe sfogato il leader di Forza Italia con i suoi.