Nel suo primo anno di Pontificato vi si è recato solo in tre circostanze (il 16 marzo per fare visita a Benedetto XVI che ancora non era rientrato in Vaticano, il 14 luglio per l’Angelus e il 15 agosto per la tradizionale celebrazione dell’Assunta) senza mai però trascorrere la notte nella tradizionale residenza estiva dei suoi predecessori, ed ora Papa Francesco ha ufficializzato la rinuncia ad utilizzare per il suo riposo quei luoghi incantevoli decidendo di aprire al pubblico i Giardini pontifici di Castel Gandolfo. Il giardino Barberini - Da ieri, così, pellegrini e turisti possono varcare la soglia delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo per visitare il Giardino Barberini. Le Ville Pontificie di Castel Gandolfo sorgono in un’area di circa 55 ettari, situata nei Castelli Romani, in provincia di Roma, inclusa tra le zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia. Sono state concesse alla Santa Sede con i Patti Lateranensi del 1929, in quanto costituiscono la residenza suburbana frequentata dai Papi fin dall’epoca di Urbano VIII, nel 17esimo secolo. Vista sul mare - Nel dare notizia della decisione di Francesco, Radio Vaticana ricorda che "nel Giardino Barberini, quello più accessibile e anche meno conosciuto, si potranno ammirare scenari naturalistici ed archeologici: dal Giardino della Magnolia, al Viale delle Rose, dal Viale delle Erbe aromatiche a quello dei Ninfei, dal Piazzale dei lecci al Giardino del Belvedere". Nell’area della Villa Barberini sorgeva, con affaccio sul lago, la Villa dell’Imperatore Domiziano e il visitatore potrà sostare fra le rovine del Teatro imperiale o il criptoportico. Per questo, conclude l’emittente, "affacciandosi sul Piazzale Quadrato o sui giardini del Belvedere lo sguardo si aprirà sul Lazio fino alla linea azzurra del mare".