"E' l’ennesimo tentativo di distruggere il settore della sigaretta elettronica". Lo annuncia così, senza mezzi termini, il comunicato che arriva da Anafe-Confindustria, che puntualizza "non si è mai aperto un reale confronto tra le istituzioni e gli operatori e si continua ad assimilare le sigarette elettroniche al tabacco". Nel mirino la bozza del decreto legislativo sul riordino della tassazione fra tabacco ed e-cig: con la nuova tassa, i flaconi arriverebbero a costare addirittura 35 Euro. Un ricarico monstre, che può arrivare anche al 480% per singolo flacone. Vediamo come. Il decreto - Il governo è intenzionato a proporre una tassazione che, come anticipato, non tiene conto delle diversità del settore. "Le sigarette elettroniche non sono il tabacco", ribadisce Massimilaino Mancini di Anafe-Confinudstria, anche se non è in questa direzione che sembra procedere il decreto legislativo sulle accise e imposte al consumo per quel che concerne sigarette normali ed elettroniche. "Con questo metodo", spiega ancora Mancini, "gli impatti economici e sull'occupazione derivanti da questo nuovo regime sarebbero drammatici: se con un'imposta di consumo al 58,5% il prezzo di un flacone da 10 ml sarebbe passato da un prezzo medio al pubblico di 6 euro a circa 21, adesso si arriverebbe addirittura a 35 euro (+480%)".